Questo post descrive un viaggio in Islanda in inverno. Ho visitato l’Islanda quattro volte, di cui due nella stagione fredda.
L’itinerario di viaggio in Islanda in inverno è totalmente diverso da quello estivo. Nei due viaggi invernali ho visitato approssimativamente le stesse cose: in entrambi i casi non ho trovato un meteo eccellente! Questo itinerario dunque è una sorta di meglio di tra i due viaggi: il primo fatto con altri 13 amici, il secondo come tour leader.
La prima informazione importante è che per vedere l’aurora boreale il periodo adatto va da fine agosto ad inizio aprile. Ho visto l’aurora solo a Reykjavik: la prima volta grazie ad un tour giornaliero di Civitatis (molto comodo, in quanto si va con un pullmino lontano dalle luci della città), la seconda volta volta mi sono allontanato in auto di dieci minuti, trovando un posto con poco inquinamento luminoso.
Il viaggio in Islanda inizia con la visita della penisola di Snaefellsness. Questa meravigliosa penisola si trova circa due ore e mezza a nord dell’aeroporto di Keflavik (i tempi invernali possono anche raddoppiare a causa del ghiaccio sulle strade).
In questa penisola è possibile visitare due piccole cittadine, ricche di case colorate: Stykkisholmur e Grundarfjordur.
In caso di strade pulite, è possibile percorrere il tour totale della penisola, che permette di ammirare i punti panoramici di Ytri Tunga e Arnastapi, nonché le chiesa nera di Budakirkja e il cratere Saxholl: a causa del maltempo, questa parte del giro non era affrontabile in quanto la strada era impraticabile. Ci siamo dunque accontentati di Stykkisholmur e Grundarfjordur e, soprattutto, di Kirkjufell!
Questa montagna, alta 463 metri, è una delle più scenografiche di tutta l’Islanda. Il nome ricorda la sua forma, ossia il campanile di una chiesa: questa forma è dovuta all’erosione glaciale. Uno dei punti fotografici più belli permette di ammirare Kirkjufell con una piccola cascata, la Kirkjufellsfoss.
Abbiamo dormito nella Kirkjufell Guesthouse, eccellente!
Partendo da Reykjavik, è possibile visitare Snaefellsness partecipando ad un tour giornaliero!
Da Snaefellsness bisogna guidare quasi tre ore per raggiungere Pingvellir, da dove inizia il cosiddetto cerchio d’oro. Pingvellir è stata la sede del primo parlamento islandese dal X al XV secolo. Nel 930 qui fu istituito il primo parlamento islandese e nel 1944 sempre qui fu dichiarata l’indipendenza dalla Danimarca. Questa è anche un’importante zona geologica in quanto si incontrano le zolle americane ed europee. Per visitare Pingvellir bisogna calcolare circa un’ora di camminata: d’inverno, con una temperatura di -17, abbiamo scelto di visitare solo la piccola, ma caratteristica, cascata di Oxararfoss.
Un’ulteriore ora di auto porta fino alla bellissima cascata di Gullfoss (è alta 32 metri ed è costituita da un doppio salto: la preferisco ‘vestita di bianco’, ossia nella stagione invernale). La visita di Gullfoss necessita circa mezzora: i punti panoramici sono tre, a mio avviso uno più bello dell’altro!
Da Gullfoss si raggiunge in dieci minuti di auto il famoso Geyser, la sorgente d’acqua calda che raggiunge anche 40 metri di altezza (Strokkur è il geyser più famoso). Bisogna aspettare circa cinque minuti per ammirare l’esplosione d’acqua calda: è uno spettacolo bellissimo!
La visita del cratere Kelid completa il cerchio d’oro. Distante circa 45 minuti dal Geyser, pagando 400 KR (poco meno di tre euro), è possibile fare una camminata di venti minuti sul bordo del cratere, formatosi solo 6500 anni fa. All’interno del cratere vi è un lago, che ovviamente ho trovato totalmente ghiacciato.
Abbiamo dormito a Minni Borgir, una splendida guesthouse situata a pochi minuti di distanza da Kelid.
Il circolo d’oro è visitabile comodamente con un’escursione giornaliera da Reykjavik.
Partendo da Minni Borgir si raggiunge in circa un’ora e mezza la prima cascata della giornata, Seljandsfoss. Questa cascata ha un salto di 60 metri, ed è possibile percorrere un sentiero che, con dieci minuti di cammino, permette di ammirare la cascata da dietro. In inverno, però, questo sentiero è spesso chiuso in quanto scivoloso.
Continuando a guidare verso est, in mezzora si raggiunge la cascata di Skogafoss. Anche questa cascata è alta 60 metri, ed è larga ben 25 metri. Skogafoss dà veramente la sensazione di potenza! E’ possibile salire fino alla cima della cascata: consiglio vivamente dei ramponcini! La vista dalla cima è strepitosa, ma bisogna prestare molta attenzione al ghiaccio. Una visita completa a Skogafoss richiede circa un’ora.
Con un’ulteriore ora di strada si raggiunge Vik. Poco prima, però, vi sono due punti magnifici. Dyrholaey è un promontorio da dove è possibile ammirare un magnifico arco naturale, mentre a Reynisfjara è possibile vedere le famose colonne di basalto.
A Vik vi è una bellissima spiaggia nera: d’inverno il contrasto con il bianco della neve è spettacolare! Inoltre, dalla spiaggia nera si vedono tre fantastici faraglioni.
A Vik abbiamo dormito bene al Puffin Hotel, e bevuto dell’ottima birra islandese al Smidjan Brigghus.
Anche in questo caso vi è un tour che parte da Reykjavik che copre quasi tutte queste meraviglie!
Da Vik è possibile raggiungere la famosa laguna di Jokulsarlon in circa due ore e mezza. Questa parte di Islanda, però, è spesso caratterizzata da vento e strade ghiacciate. Quando ho fatto il secondo viaggio in Islanda in inverno, nei giorni a cavallo di capodanno, ho impiegato ben quattro ore per percorrere questo pezzo di strada: ho anche rischiato di uscire di strada varie volte. Questo era successo anche nel primo viaggio in Islanda in inverno, quando abbiamo fatto letteralmente una rotazione di 180 gradi.
Una volta arrivati a Jokulsarlon è possibile vedere la famosa laguna ricca di iceberg (in realtà, nel secondo viaggio in Islanda in inverno sono rimasto deluso in quanto c’erano pochi iceberg) e la diamond beach, caratterizzata da rocce di ghiaccio.
Inoltre, è possibile fare un tour delle Ice Caves! Il tour di tre ore pemette di ammirare la grotta di ghiaccio del Vatnajokull: il colore blu lascia a bocca aperta! Il tour è così suddiviso: mezzora di tragitto con una jeep, mezzora di camminata per entrare nelle grotte, un’oretta di visita alle grotte, ritorno alla laguna di Jokulsarlon.
Consiglio vivamente di dormire vicino a Jokulsarlon, per evitare troppe ore di auto. In questo modo è possibile ammirare anche lo splendido ghiacciaio di Skaftafell e il canyon Fjadrargljufur!
Da Jokulsarlon bisogna contare almeno cinque ore per raggiungere Reykjavik. Ekra Apartaments può essere un’ottima soluzione per dormire, ma cito anche gli ostelli Oddson e Hlemmur Square.
Reykjavik merita sicuramente una mattinata di visite. Meritano sicuramente una citazione la moderna chiesa Hallgrismkirja, la Rainbow Street (Skolavordustigur), Laugavegur (la strada dello shopping) e Sun Voyager, una scultura rappresentante una barca (bellissima anche la vista del fiordo).
A Reykjavik consiglio vivamente di mangiare a Sea Baron (famoso per la sua zuppa di aragosta e per gli spiedini di pesce locale, come il merluzzo) ed a Svarta Kaffid (zuppa con pane, molto buona!)
Sulla via del ritorno verso l’aeroporto di Keflavik è possibile fermarsi alla Blue Lagoon, le più famose hot springs islandesi. Queste terme sono situate convenientemente vicino all’aeroporto e sono un ottimo posto per rilassarsi prima di ripartire.
L’Islanda è uno dei Paesi più cari al mondo, anche se non è al livello della Norvegia. Il prezzo lievita per ‘colpa’ dei tour, che spesso sono molto cari. Le Ice Caves, ad esempio, costano quasi 150 euro.
In questo viaggio in Islanda il mio podio è: Dyrholaey, Gullfoss, Skogafoss.
Questo è il giro invernale dell’Islanda. Vedere l’Islanda ‘vestita di bianco’ per merito della neve è emozionante, ma fare i trekking nel periodo estivo è bellissimo in ugual modo. Le attività nel periodo invernale sono decisamente minori rispetto all’estate.
Consiglio di dedicare almeno cinque giorni, in quanto le chiusure stradali possono complicare il viaggio.
D’inverno le temperature non sono basse come si possa credere (difficile che possano scendere sotto i -10 gradi): il problema è dato dalla neve e dal vento. Nei giorni a cavallo del capodanno 2023 le temperature hanno raggiunto una minima di -17, rendendo le strade molto pericolose.
L’Islanda in inverno lascia una sensazione di forza della natura, con un mix di colori bianco e nero, dovuto ai suoi vulcani e alla neve. In caso di maltempo consiglio di evitare Snaefellsness e Jokulsarlon, in quanto è alto il rischio di trovarsi bloccati in quelle aree, visto che sono più soggette a maltempo.
Per combattere il freddo bisogna portare maglie termiche a manica lunga, giacca a vento, pile, pantaloni invernali e scarpe adatte alla neve.
- Bisogna fare tanta attenzione alla guida: il 180° a causa della neve ci poteva costare tanto, per fortuna non c’era nessuno di fianco a noi. D’inverno è fondamentale un 4×4 anche lungo la Ring Road, la strada principale dell’Islanda.
- Quale stagione scegliere per visitare l’Islanda? I viaggi estivi ed invernali in Islanda sono totalmente diversi. Nonostante le temperature medie non siano molto differenti, il tipo di viaggio è completamente stravolto. D’estate l’Islanda regala tanti trekking, come ad esempio il Laugavegur , e giornate molto lunghe, che permettono di vedere tante meraviglie. D’inverno, invece, è possibile vedere quest’isola colorata di bianco: il mix bianconero, dovuto alla neve e ai paesaggi vulcanici, è spettacolare. Inoltre, d’inverno c’è la possibilità di vedere l’aurora boreale (da settembre a marzo). Quindi, è un’ardua scelta!
Un consiglio fondamentale: prima di salire in macchina è bene consultare le ultime informazioni sulle condizioni meteo e stradali. Infatti, in caso di forti nevicate le strade possono essere chiuse. Le strade ghiacciate possono costare caro: se si ha paura di guidare sul ghiaccio, consiglio di partecipare ai tour sopracitati.
Per quanto riguarda il capitolo ‘Dormire in Islanda’, oltre a quelli segnalati, consiglio anche Skaftafell Hotel e Gullfoss Hotel. Keflavik può essere un ottimo posto per dormire in caso di voli scomodi. Consiglio Tjarnar Hotel e Blue Viking, mentre per mangiare e bere consiglio Library e Cafe Petite.
Il Sea Baron a Reykjavik è stata una tappa fissa in tutti i miei quattro viaggi islandesi: è il mio posto preferito per mangiare in Islanda.
Per bere a Reykjavik consiglio Olsmidjan bar (probabilmente il posto dove abbiamo bevuto le birre più economiche). Vi sono anche un bell’Irish Pub e la Brewdog, nota birreria scozzese. Reykjavik vanta una invidiabile vita notturna: nel weekend, dopo mezzanotte, la città si anima fino a tarda mattinata!
Le previsioni dell’aurora sono poco affidabili. Il sito più famoso è Vedur, ma il KP dell’aurora (ossia il valore che dice quanto è attiva) varia continuamente ed è difficile da prevedere. Consiglio vivamente di scaricare le app Aurora e Auroralabs che dicono il valore KP reale e quello previsto nelle prossime tre ore. Le stesse informazioni si possono trovare online, qui.
14 Marzo, 2015