L’Annapurna Base Camp è forse il più conosciuto tra i trekking nepalesi. Passeggiando per Pokhara, troverete senz’altro tantissime agenzie turistiche che organizzano il trek che porta all’Annapurna Base Camp. Se volete organizzare con largo anticipo, consiglio di vedere il tour organizzato da Civitatis!
Io mi sono organizzato da solo, o meglio con altri due trekker: mi hanno fatto compagnia Arnaud, un ragazzo francese, e Tea, la ragazza croata del trekking in Mustang.
Il trekking che porta all’Annapurna Base Camp ha diverse varianti nella sua parte bassa. Infatti, vi sono differenti punti di inizio. Il più comodo, a mio avviso, è quello di Kade: raggiungibile con un semplice taxi da Pokhara (circa un’ora di strada, una ventina di euro). Un’altra opzione è quella di iniziare da Jhinu Danda: in questo caso è necessaria una jeep, la durata del viaggio sale a tre ore e il costo sale a 60 euro.
L’itinerario descritto di seguito unisce varie tappe in una. Infatti, ho completato l’Annapurna Base Camp dopo aver camminato in Mustang e raggiunto il Mardi Himal Base Camp. Suggerisco di dividere le tappe diversamente e dormire a Landruk, Chommrung, Bamboo e Deurali, raggiungendo così l’Annapurna Base Camp in cinque giorni.
Una volta arrivati con il taxi a Kade, il percorso dell’Annapurna Base Camp regala subito la sua caratteristica principale: scale! Infatti, l’Annapurna Base Camp è famoso per la sua bellezza e per le sue infinite scalinate! Nel giro di poco più di un’ora si raggiunge l’Australian Camp: da qui è possibile ammirare le prime viste sul sacro Machapucchare (la cui vetta è vietata per motivi religiosi a tutti gli scalatori) e sugli Annapurna.
Poco dopo vi è il piccolo villaggio floreale di Pothana.
Dopo circa sei chilometri si raggiunge Pittani Deurali. Qui vi è una deviazione: a destra si va verso il base camp del Mardi Himal, a sinistra si continua verso l’Annapurna Base Camp. Dai 2150 metri di Pittani Deurali si scende prima ai 1800 di Tolka e, infine, ai 1600 di Landruk. Seguendo il fiume Modi, si arriva velocemente a Himal Pani: qui si attraversa il fiume attraverso uno spettacolare ponte di bambù.
Da Himal Pani si inizia a salire fino a New Bridge. Questa località prende il nome dal lunghissimo ponte tibetano che collega New Bridge a Jhinu Danda.
Ho dormito molto bene alla Guesthouse Namaste: la doccia calda è stata una tra le migliori di tutto il Nepal!
Questa tappa è lunga 18 chilometri, con un dislivello di 900 metri. Non ho l’itinerario preciso, o meglio, ce l’ho spezzato. Infatti, a Pittani Deurali ho seguito la deviazione che porta al Mardi Himal Base Camp. Dopo aver raggiunto questo Base Camp, sono tornato sul circuito dell’Annapurna Base Camp a Landruk.
Da Jhinu Danda inizia una lunghissima scalinata che copre 500 metri di dislivello. Alla fine di queste scale infinite si arriva a Chommrung, a quota 2200 metri. Le viste da qui sono spaziali! Infatti, oltre agli Annapurna e al Machapucchare è possibile ammirare le meravigliose terrazze di riso. Da Chommrung si vede già Sinuwa: per raggiungerla, però, bisogna scendere di 350 metri e poi risalire di 500…sempre con scalinate!
Nella parte in discesa vi è una stupa, molto amata dai locali. Sicuramente il cammino dell’Annapurna Base Camp è molto meno ricco di storia e di cultura rispetto all’Annapurna Circuit: questa stupa è una delle poche che ho incontrato lungo il sentiero.
Le alternative di cui parlavo all’inizio finiscono a Chommrung: da qui in poi l’itinerario che porta all’Annapurna Base Camp è lo stesso per tutti!
Una volta raggiunta Sinuwa, a quota 2340 metri, inizia un’ora abbondante di saliscendi che porta fino a Bamboo, situata a quota 2310 metri. Quest’ora di camminata è caratterizzata da un bosco abbastanza fitto e…dalla classica scalinata che porta a Bamboo!
Da Bamboo ho camminato per una mezzoretta fino a Dovan, a quota 2500 metri. Qui mi sono fermato a dormire, al buon Dovan Guest House: doccia calda e wifi!
Da Dovan il sentiero segue un bosco fino ai 2800 metri di Himalaya. In questo tratto è possibile ammirare delle cascate, una stupa e delle scimmie che saltano con una facilità disarmante da ramo a ramo.
Da Himalaya la vegetazione pian piano si dirada e, nel frattempo, si continua a salire fino ai 3200 metri di Deurali. Una volta lasciato questo piccolo villaggio si segue nuovamente il fiume Modi, prima di trovare alcune rampe abbastanza ripide che portano fino al Machapucchare Base Camp, a quota 3650 metri.
Questa località ha un nome errato. Infatti, il Machapucchare non ha nessun Base Camp in quanto la montagna è sacra ed è inviolata. Le viste, in compenso, sono spettacolari! Infatti, da qui, è possibile ammirare gli Annapurna, Hiunchuli, Gangapurna e, ovviamente, il Machapucchare!
Gli ultimi 450 metri di dislivello che portano all’Annapurna Base Camp (quota 4130 metri) sono i più semplici: infatti, le pendenze non sono mai ripide e, soprattutto, camminare in questo splendido paesaggio montano aiuta!
Sono arrivato all’Annapurna Base Camp dopo aver camminato per circa 13 chilometri, con un dislivello superiore ai 1700 metri. Arrivare all’Annapurna Base Camp prima del tramonto è stata una grande soddisfazione! Inoltre, il tramonto è stato veramente splendido: il Machapucchare è talmente rosso che sembra prendere fuoco!
L’alba dall’Annapurna Base Camp, invece, non mi ha entusiasmato. Infatti, il sole impiega molto tempo prima di sorgere, in quanto si trova esattamente dietro il Machapucchare. L’Annapurna Base Camp, però, è un posto meraviglioso. Le viste dell’Annapurna South e dell’Annapurna I sono veramente sublimi! Inoltre, vi è un santuario dedicato agli scalatori morti tentando la scalata all’Annapurna.
Tra gli scalatori ricordati, uno tra i più famosi è Anatolij Bukreev. Il kazako era scampato miracolosamente alla tragica spedizione sull’Everest del 1996, ricordata dal famoso omonimo film. Bukreev morì nel Natale del 1997 cercando di scalare l’Annapurna. Questa montagna, nonostante sia stata il primo 8000 conquistato (nel 1950, da una spedizione francese), ha un altissimo tasso di mortalità tra gli scalatori (circa il 30% di chi tenta la vetta trova la morte).
L’Annapurna Base Camp, quindi, non è solo un luogo naturalisticamente fantastico ma è anche un luogo ricco di storia e di fascino!
Dall’Annapurna Base Camp ho seguito lo stesso itinerario dell’andata, fermandomi a dormire a Sinewa. Il giorno successivo, ormai stanchissimo, sono arrivato a Jhinu Danda e da lì ho preso una jeep fino a Pokhara.
Ho camminato 19 chilometri fino a Sinewa e ulteriori otto chilometri fino a Jhinu Danda.
I tre passi attorno all’Everest!
19 Dicembre, 2022