Il trekking W Torres del Paine fa parte di un viaggio di 30 giorni che mi ha portato a camminare e pedalare in tanti luoghi della Patagonia, sia cilena sia argentina. E’ sicuramente un highlight di un qualsiasi viaggio in CILE , ed in particolare della PATAGONIA.
Ho raggiunto Puerto Natales, amena cittadina cilena, da Calafate, Argentina, con un autobus della durata di circa cinque ore. Puerto Natales è la località più vicina al Parco Torres del Paine. E’ un paese piacevole: ha un bel porticciolo e c’è la possibilità di trovare tutto il necessario che serve per il trekking al Torres del Paine. Il buon cibo e il buon alcol (qui ho scoperto per la prima volta la qualità del vino cileno, di cui ne ho pagato le conseguenze nel giorno 1) completano il quadro.
La W è una versione più corta della O, un trekking di 7 giorni che ho portato a termine nel 2023.
Il trekking W Torres del Paine è iniziato con un autobus preso alle 7.30 da Puerto Natales e che porta in due ore al parco. Una volta arrivati all’ingresso sono entrato nel centro amministrativo del parco: qui si sbrigano le formalità e si osserva un video su cosa si può fare e soprattutto su cosa non si deve fare nel parco.
Dal centro amministrativo ho preso un autobus in direzione Pudeto. Prima di prendere il battello per raggiungere il Rifugio Paine Grande sono andato a vedere il bel Salto Grande. Pudeto è famosa anche per il famoso Mirador Los Cuernos, distante circa un’ora di cammino, ma non ho avuto il tempo di visitarlo.
Dopo mezzora di traghetto sono arrivato al Rifugio Paine Grande. La prima giornata di camminata del trekking W Torres del Paine porta dal Rifugio Paine Grande al Rifugio Grey. Nella prima mezzora di cammino si sale di circa duecento metri: una volta raggiunto il lago Grey si inizia a vedere in lontananza il ghiacciaio Grey. Si continua a camminare vicino al lago, fino ad arrivare dopo circa 12 km al rifugio. Qui ho lasciato il mio zaino e sono andato a vedere la famosa laguna Grey, distante circa 15 minuti a piedi. nonostante la giornata fosse abbastanza nuvolosa il panorama della laguna con gli iceberg è stato veramente mozzafiato!
Una volta tornato al rifugio ho apprezzato subito il clima amichevole al suo interno. Il clima goliardico e scanzonato è un grande classico in Patagonia. In quell’occasione ho incontrato Scott e Kristen che stavano bevendo il famigerato vino El Gato, che costa un dollaro a bottiglia): lo avrei bevuto con loro ma ho declinato con le sincere parole “scusate, ho ancora i postumi di una sbornia, aspettiamo domani” .
LA CAMMINATA non è stata per nulla impegnativa.
Scott e Kristen mi hanno convinto a fare una cosa che non avrei mai pensato di fare nella mia vita: kayak! Onestamente questo sport era ben lontano dall’essere un’attività interessante: alla prova dei fatti pagaiare di fianco al ghiacciaio Grey è stato qualcosa di incredibile! L’unica controindicazione di queste tre ore meravigliose è stata la scottatura, forse la peggiore della mia vita.
Dal rifugio Grey sono dunque tornato al rifugio Paine Grande per lo stesso percorso del Giorno 1 e, una volta arrivato al rifugio, mi sono accorto che la mia faccia era davvero rossa: bisogna segnalare che a causa del buco dell’ozono le scottature in Patagonia sono un grande classico, quindi la crema solare qui è veramente fondamentale (io generalmente non uso mai la crema solare sul viso, ma in Patagonia è necessaria).
Al Paine Grande, abbiamo festeggiato questa giornata con “il vino cattivo” di Scott. Il rifugio Paine Grande ospita anche un bar, accessibile anche a chi dorme in tenda: qui ho incontrato alcuni cileni che mi hanno iniziato al pisco, tipico alcolico locale.
LA TRACCIA DEL SECONDO GIORNO è quindi uguale alla prima, ma in direzione contraria.
Con chiari postumi alcolici ho iniziato il giorno più lungo del trekking. Con questa frase sottintendo due cose fondamentali del trekking W Torres del Paine: c’è sempre un clima goliardico nei rifugi ed il sole tramonta veramente tardi nella stagione estiva. Il tramonto a orari tardi è una manna dal cielo: a gennaio, quando sono stato io, il sole tramonta alle 21.30/22.
La giornata di cammino è iniziata con calma alle 9 e mezza: e questa è stata davvero una lunga ma fantastica giornata! Si inizia camminando vicino al Lago Skottsberg: dopo circa 45 minuti c’è un bellissimo punto panoramico. Si continua a camminare, praticamente sempre in pianura, fino al Campamento Italiano, raggiunto dopo 7,5 km. Qui è possibile lasciare lo zaino per percorrere la deviazione che porta fino alla valle del Frances e al Campamento Britanico: questa deviazione è lunga circa 12 km, e bisogna calcolare 5 ore circa visto il dislivello (che non si deve sottovalutare: non è impegnativo, ma si sale comunque di circa 500 metri). La ricompensa di questa deviazione è data da un magnifico panorama sui laghi da una parte ed un anfiteatro di montagne dall’altra parte: i Cuernos dal Campamento Britanico sono vicinissimi e splendidi.
Dopo essere tornato al Campamento Italiano ho continuato a camminare lungolago (di nuovo in pianura), con i Cuernos sempre vicini. Sono arrivato al rifugio Cuernos (che prende appunto il nome da queste montagne fantastiche) dopo circa 10 ORE DI CAMMINO, comprese la varie pause.
Il quarto giorno del trekking W Torres del Paine è iniziato con una piccola salita che ha permesso di arrivare ad un magnifico punto panoramico sui Los Cuernos e sul Lago Nordernskjöld. Poco dopo, ho visto alcuni trekkers bagnarsi nel lago e ho ben deciso di seguire il loro esempio: è una sensazione piacevole bagnarsi in un lago patagonico! Dopo questa piccola nuotata il sentiero ha ripresto a salire di nuovo. Dopo circa 13 km sono arrivato al rifugio El Chileno, che mi avrebbe ospitato nella mia ultima notte al campo.
Sono arrivato al rifugio nel primo pomeriggio: dato il sole, ho ben deciso di andare subito a vedere la famose Las Torres: l’ultima parte è stata piuttosto faticosa ma la ricompensa è stato un panorama ancora una volta semplicemente fantastico. Tornato al Campamento, ho incontrato alcuni ragazzi e abbiamo bevuto qualcosa: sono diventato particolarmente amico di Barbara e abbiamo parlato così tanto che quasi non abbiamo nemmeno impostato la sveglia per tornare a Las Torres, questa volta per l’alba.
LA QUARTA GIORNATA DI CAMMINO è stata quindi abbastanza lunga, ma spettacolare!
La quinta giornata, infatti, è iniziata ben prima dell’alba: il Garmin suggerisce che io e Barbara abbiamo iniziato a camminare alle 3.42. Voi vi starete domandando: perché vedere due volte Las Torres? La risposta sta nei diversi colori che è possibile ammirare durante il corso della giornata: vedere Las Torres all’alba è totalmente diversa da vederle nel pomeriggio. Al QUINTO GIORNO DI CAMMINO ormai ero in gran forma, quindi la salita di 600 metri non mi ha pesato più di tanto.
Una volta tornati al Campamento Chileno, io e Barbara abbiamo preso i nostri zaini: poco dopo ci siamo salutati, visto che per lei era l’inizio della W mentre per me era la fine. Dal Campamento Chileno sono sceso velocemente (nemmeno due ore di cammino) fino al Campamento Torres, ossia la fine del trekking W Torres del Paine. Da qui ho preso un piccolo pulmino che mi ha portato fino al Refugio Amarga e, dopo aver pranzato, ho preso un pullman fino a Calafate, dove sono arrivato a tarda serata.
- Il trekking W Torres del Paine è un trekking di circa 85 km per un dislivello di circa 2000 metri. Questo percorso è percorribile abbastanza facilmente in quattro giorni nella stagione estiva, unendo le prime due tappe in una.
- Come organizzare il trekking al Paine? Per prima cosa bisogna andare sul SITO UFFICIALE DEL PARCO per studiare i dettagli della mappa e dei rifugi.
- La prima scelta fondamentale da fare è: dormire in tenda o dormire in rifugio? Questa scelta dipende dal budget e dal tempo che si ha a disposizione. In particolare, dormire in rifugio è decisamente costoso. Nel 2016 il mio budget è stato decisamente alto: si aggirava attorno ai 500 euro. Il budget del trekking W Torres del Paine in tenda è stimabile attorno ai 150 euro. Due dei rifugi sono di proprietà della compagnia FANTASTICO SUR e due di VERTICE PATAGONIA. Il mio rifugio preferito è stato il Rifugio Los Cuernos, di Fantastico Sur, con una posizione invidiabile sul lago e vicinissimo ai Los Cuernos.
- Dopo aver scelto la durata del trekking e il tipo di alloggio, bisogna scegliere il senso del cammino. Io, avendo prenotato con un anticipo troppo risicato, non ho avuto scelta. Il mio trekking è iniziato dal Rifugio Grey ed è finito al Rifugio Chileno. Consiglio di seguire questo percorso, in modo tale da lasciare Las Torres alla fine (questo porta due vantaggi: evitare il dislivello maggiore al primo giorno, lasciare fino all’ultimo l’acquolina in bocca per il paesaggio più famoso).
- Dopo aver scelto la durata del trekking e il tipo di alloggio, bisogna scegliere il senso del cammino. Io, avendo prenotato con un anticipo troppo risicato, non ho avuto scelta. Il mio trekking è iniziato dal Rifugio Grey ed è finito al Rifugio Chileno. Consiglio di seguire questo percorso, in modo tale da lasciare Las Torres alla fine (questo porta due vantaggi: evitare il dislivello maggiore al primo giorno, lasciare fino all’ultimo l’acquolina in bocca per il paesaggio più famoso).
- Bisogna quindi prenotare tutto in anticipo, anche gli autobus che portano al parco (nel mio caso da Puerto Natales) e che ritornano dal parco (sono tornato a Calafate), nonché il battello che porta da Pudeto a Paine Grande.
- La scelta rifugio / tenda sostanzialmente non esiste nel caso in cui si voglia fare la O, l’altro percorso simbolo del Paine. La O è un vero e proprio circuito della durata di 7/8 giorni, dove è fondamentale avere una tenda e spirito di adattamento per passare il Paso John Garner, soggetto spesso a venti fortissimi. Ho completato la O nel 2023!
- E’ anche possibile visitare il Parco in giornata. Le gite giornaliere portano di solito al Mirador Las Torres e al Mirador Los Cuernos.
- E’ anche possibile visitare il Parco in giornata. Le gite giornaliere portano di solito al Mirador Las Torres e al Mirador Los Cuernos.
- I rifugi, nonostante i prezzi alti, sono ricercatissimi. Questo fa sì che la prima cosa da fare appena arrivati al rifugio è scegliere il proprio turno per la cena. Gli orari della cena sono 19, 20 o 21: io sceglievo sempre l’ultimo, in modo tale da poter bere tranquillamente un paio di birre prima di cena in un clima sempre goliardico e amichevole.
- Se si dorme nei rifugi è possibile utilizzare la corrente elettrica. La rete telefonica non funziona in tutto il parco. Esiste un segnale wifi, che non ho mai usato in quanto lento e carissimo.
- E’ un trekking che si può fare in gruppo oppure in autonomia. I prezzi dei trekking di gruppo sono quasi proibitivi (decisamente più alti a quelli già impegnativi nel caso in cui si dorma in rifugio).
- Ci sono sempre bagni e docce. Non mancano piccoli chioschi dove comprare cose semplici, tra cui pane, salame e cibo di sostentamento di base.
- Si trova acqua potabile in tutti gli hut: per quanto riguarda il pranzo è prevista la possibilità di organizzare un box lunch nei vari Camp.
- Cosa bisogna portare al Torres del Paine? Lo zaino deve essere il più leggero possibile. Generalmente per un trekking del genere può bastare anche uno zaino da 40 litri, di circa 6-8 chili. Io ho portato 3 mutande, 2 calze merinos, 2 magliette tecniche (stile ‘maratona’), 2 maglie a manica lunga (preferibilmente in lana merinos, tiene meglio il caldo), scarponi da alta montagna, un pantaloncino corto, un pantalone da alta montagna, una felpa, una giacchetta per il vento, una giacca a vento, un kway, infradito, guanti, occhiali da sole, cappello e scaldacollo, asciugamano piccolo, crema solare, sacco a pelo ‘estivo’.
- Come avete potuto notare, questo trekking non è difficile né tecnicamente né per altimetria. Il trekking W Torres del Paine può diventare parecchio ostico a causa delle condizioni atmosferiche. Infatti, in Patagonia è abbastanza normale vedere le quattro stagioni nell’arco di una singola giornata. E’ comunque un trekking meraviglioso, e lo consiglio a tutti quelli che si vogliono disconnettere per cinque giorni. Nella stagione invernale questo trekking si può fare solo con guide.
- Io sono arrivato al Parco Torres del Paine da Puerto Natales, prendendo il bus delle 7.30. Dopo aver risolto le formalità all’ingresso, ho preso un secondo bus per Pudeto: da lì ho preso un catamarano per l’inizio del trekking (Rifugio Paine Grande). Alla fine del trekking ho preso un autobus da Laguna Amarga a Calafate alle 16.30: sono arrivato a destinazione verso le 22.30.
- A Puerto Natales ho dormito bene al Hostal Cuatro Estaciones (appunto in tema con quanto detto prima) e ad El Calafate a America del Sur Hostal.
6 Maggio, 2020