In questo post cerco di descrivere cosa si può vedere e cosa si può fare in una settimana tra Napoli e Costiera Amalfitana.
L’itinerario parte da Napoli. Per descrivere questa città esiste una frase semplice ‘O la ami o la odi’. Effettivamente, molti italiani la amano, ma sono tanti che non la apprezzano a fondo. Io personalmente amo Napoli, e dico che due giorni sono veramente il minimo sindacale per apprezzarla appieno.
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Il primo giorno viene dedicato ad una camminata che racchiude alcuni dei principali monumenti napoletani. Il Maschio Angioino, denominato anche Castel Nuovo, è il punto di partenza del tour. Sin dal 1266, anno della sua costruzione, divenne simbolo della città. Oltre ad essere residenza reale fu anche residenza temporanea di grandi personaggi come Petrarca, Boccaccio e Giotto. Nel corso dei secoli fu presidiato dagli Angiò, dagli Aragonesi, dai Francesi ed infine dai Borboni. All’interno, oltre alle varie torri, è possibile ammirare la sala dei Baroni, la cappella Palatina, la cappella del Purgatorio ed il museo civico.
Dopo la visita al Maschio Angioino si segue il lungomare per circa venti minuti fino ad arrivare a Castel dell’Ovo. Le origini di questo castello arrivano fino all’epoca romana. La leggenda dice che lo scrittore Virgilio avrebbe lasciato un uovo all’interno del castello, che non si sarebbe mai dovuto rompere in quanto la sua rottura avrebbe portato al crollo del castello e ad altre sciagure. Il Castello è tuttora un simbolo del Golfo di Napoli e le viste che si osservano dalla sua cima sono a dir poco straordinarie.
Dopo aver lasciato Castel dell’Ovo si segue via Santa Lucia per arrivare alla piazza più famosa di Napoli, piazza del Plebisicito. Qui è possibile ammirare la Basilica San Francesco di Paola, il Palazzo Reale, il Palazzo Salerno e il Palazzo della Prefettura. La Basilica, in particolar modo, spicca per il suo stile neoclassico (fu iniziata infatti agli inizi del XIX secolo).
Subito dopo aver lasciato la piazza si trova sulla sinistra il caffè Gambrinus e sulla destra il Teatro San Carlo. Dopo aver seguito per un bel tratto la bella via Toledo, svoltando a destra si arriva a Piazza del Gesù Nuovo, una delle piazze più storiche d’Europa. Il centro della piazza è l’obelisco dell’Indipendenza, ed ai suoi lati è possibile osservare il Monastero di Santa Chiara (la più grande chiesa di stile gotico di Napoli) e la Chiesa del Gesù Nuovo (che rappresenta perfettamente lo stile barocco napoletano).
Da Piazza del Gesù Nuovo inizia via Benedetto Croce, definita anche ‘Spaccanapoli’ per il fatto di dividere perfettamente il nord e il sud della città. E’ una delle vie più caratteristiche della città (è da citare la Chiesa di San Domenico, altro esempio di architettura del 300) e fa da preambolo a via San Gregorio Armeno, divenuta famosa nel mondo per i suoi presepi. Da qui si arriva velocemente al Duomo di Napoli, dedicato al patrono San Gennaro. In questa chiesa si fondono perfettamente stili molto diversi tra loro, quali il gotico, il rinascimentale e il barocco.
Dal Duomo si riprende via dei Tribunali per arrivare alla Cappella Sansevero, uno dei musei più belli di Napoli e d’Italia. Ospita principalmente il Cristo Velato di Sanmartino: in quest’opera Cristo viene ricoperto da un velo che esalta le forme del viso e del corpo, e non nasconde le ferite della crocifissione.
E’ possibile prenotare una VISITA GUIDATA DEL CRISTO VELATO con Civitatis.
Dalla Cappella Sansevero si arriva a Piazza Dante, un’altra piazza storica dove ci si può meritatamente rilassare.
Il secondo giorno a Napoli inizia dalla visita di ‘Napoli sotterranea’. E’ possibile intraprendere la visita guidata dalla sede di Napoli sotterranea, ubicata tra via San Gregorio Armeno e via dei Tribunali:. Consiglio vivamente la camminata di due ore che porta a vedere i cunicoli e gli acquedotti storici della città.
Dopo la visita ai sotterranei è possibile prendere la metro fino alla fermata Materdei, ubicata nel quartiere Sanità. Qui, oltre ad una passeggiata nello storico rione, è decisamente consigliata la visita al Cimitero delle Fontanelle. Questo cimitero accoglie circa 40.000 anime vittime della peste del 1656 e del colera del 1836. E’ un posto un po’ macabro (ovviamente!) ma è a mio parere decisamente interessante: qui si svolgeva il rito delle “anime pezzentelle”, che prevedeva la protezione/adozione di un cranio (in napoletano capuzzella) al quale corrispondeva un’anima abbandonata (pezzentella).
La chiesa interna, con la sua navata dei preti e la navata degli appestati, è indimenticabile: è assolutamente consigliato visitare questo Cimitero con un napoletano, in modo tale da ascoltare le varie leggende collegate a questo luogo.
Una volta usciti dal Cimitero delle Fontanelle è d’uopo fare una camminata per il quartiere storico della Sanità, famoso per la sua street art e per aver dato i natali al grande Totò (famosi i dolci della pasticceria Poppella)
La seconda giornata napoletana finisce al quartiere Vomero, che ospita Castel Sant’Elmo, di origine angioina: dal Vomero, in generale, è possibile osservare perfettamente Napoli. Dal Vomero si può tornare a via Toledo grazie alla famosa funicolare napoletana, oppure per delle scalette particolarmente amate dai napoletani.
Ecco una mappa di Napoli, con tutte le cose da vedere in due giorni.
Il terzo giorno viene dedicato alla visita del Vesuvio, il vulcano iconico della Campania. Il Vesuvio è raggiungibile da Napoli anche con i mezzi pubblici: dalla stazione centrale bisogna prendere un treno che porta ad Ercolano Scavi (la Circumvesuviana) e da qui ci sono bus che portano al piazzale, ubicato a 1000 metri di altitudine, da dove si inizia a camminare per raggiungere il Gran Cono, ossia il cratere ubicato a 1281 metri e da dove è possibile vedere un magnifico panorama sulla provincia napoletana. E’ una gita fortemente consigliata!
Il quarto giorno si saluta Napoli per andare verso la costiera amalfitana. Prima di arrivare in costiera è raccomandata la visita di Pompei, distrutta totalmente dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. . Ho visitato Pompei solo una volta, nel lontano 2000: ho l’obiettivo di tornare presto a visitare le sue rovine storiche, comprendenti le ville, le antiche terme, gli affreschi e l’anfiteatro romano.
Dopo Pompei la direzione è Amalfi, il centro principale della costiera. La sua posizione è veramente meravigliosa ed ospita la Cattedrale di Sant’Andrea, di epoca arabo-normanna, caratterizzata da una particolare facciata bizantina a righe.
Civitatis organizza una ESCURSIONE A POMPEI , con guida compresa.
Per vedere un meraviglioso panorama sulla costiera amalfitana è consigliatissimo salire a Ravello, raggiungibile facilmente con gli autobus della Sita (usare spesso l’automobile in costiera è una follia, visto che le strade sono decisamente strette e pericolose: è molto meglio usare gli ottimi autobus).
Ravello si presenta con la sua bella piazza del Duomo, ma è famosa soprattutto per le sue ville: il panorama da villa Cimbrone (dalla sua Terrazza dell’Infinito) è uno dei più famosi di tutta la costiera. A chi avesse voglia di camminare un’oretta consiglio di tornare a piedi ad Amalfi passando per la località Pontone: da qui è possibile vedere perfettamente Amalfi e il mare, consigliatissimo.
Dopo il piccolo trekking di ieri, oggi tocca ad una vera e propria camminata, il Sentiero degli dei. Non è difficile ed i panorami ripagano i circa 10/12 km di cammino. E’ consigliato iniziare questo sentiero da Agerola (esattamente da Bomerano), raggiungibile con gli autobus. Da qui si intraprende il cammino che offre splendidi panorami su Positano, sulla Costiera, fino a Capri. Il sentiero finisce in località Nocelle, da dove si scende in autobus fino a Positano. Prima di riprendere l’autobus fino ad Amalfi, Positano merita una visita, nonchè un bagno rinfrescante in una location straordinaria.
L’ultimo giorno viene dedicato prettamente alla parte marittima della costiera amalfitana: la prima visita è dedicata alla splendida Grotta dello Smeraldo (vicino alla località Conca dei Marini). Da qui, si arriva velocemente a Furore, località famosa per il suo fiordo e il suo ponte alto 28 metri da dove alcuni pazzi di cui ho profondo rispetto si tuffano. Prima di finire la settimana campana meritano una segnalazione anche le cittadine di Maiori, Minori e Cetara (la mia preferita!). Ultima cosa: per arrivare, o per tornare dalla costiera (in particolare Amalfi) si usa principalmente l’uscita autostradale di Vietri sul mare, ma è consigliato fare almeno una volta la strada provinciale che passa vicino a Ravello per poi utilizzare l’uscita autostradale Angri (il panorama su questa strada è a tratti meraviglioso!).
Immersione a Baia, Campi Flegrei!
Visita guidata del Cristo Velato!
24 Giugno, 2015