L’Argentina del nord in bici era un’idea di viaggio che avevo da tanto tempo. Da quando avevo visitato Salta nel 2016, infatti, mi era nata l’idea di tornare in Argentina del nord per pedalare. In questo modo, avrei potuto visitare con calma la zona di Cafayate e Cachi.
Nel maggio 2023, dunque, ho ben deciso di fare questo meraviglioso giro dell’Argentina del nord in bici! Ho noleggiato la bici a Salta, presso il negozio MTB Salta: il costo del noleggio di una settimana è stato di circa cento euro. Ho noleggiato una MTB in quanto sapevo che buona parte del percorso sarebbe stato sterrato. In particolar modo, sapevo che il tratto della Ruta 40 verso Cachi sarebbe stato abbastanza fastidioso.
Sono dunque partito da Salta domenica 30 aprile, direzione sud. Salutata la bella città di Salta, definita giustamente ‘la linda’, ho iniziato a pedalare verso Cafayate. I punti di interesse di questa prima giornata nell’Argentina del nord sono stati relativamente pochi. Ho attraversato grandi e piccoli paesi: essendo domenica non mancavano le tipiche parrillas, dove i locali cucinavano immense grigliate di carne.
Dopo circa una trentina di chilometri mi sono fermato in località El Carril. In questo paese vi era una vera e propria sagra: concerti, karaoke, giochi e infinite empanadas, il cibo tipico del nord dell’Argentina.
Dopo un lauto pranzo, ho continuato a pedalare lungo la RN 68. A Coronel Moldes, piccola cittadina caratterizzata da alcuni bei portici, ho incontrato Koen, un ciclista belga che stava pedalando da 1.500 chilometri. Dopo circa un chilometro ho forato per la prima volta: io e Koen ci siamo fermati davanti alla casa di una famiglia di argentini, che ci hanno rimpinzato di dolci mentre cambiavo la camera d’aria.
Dopo circa 85 chilometri siamo arrivati a La Vina, piccolo paese che ci ha ospitato per una notte.
Da La Vina a Cafayate ci sono cento chilometri di strada. Prima di intraprendere questa strada avevo calcolato i punti di ristoro: avrei trovato da mangiare solo dopo 35 e dopo 75 chilometri. Nella parte restante della tappa molto probabilmente non avrei trovato nulla.
Io e Koen al mattino abbiamo deciso di procedere insieme. I primi trenta chilometri della tappa si sono rivelati abbastanza noiosi: la musica però è decisamente cambiata all’entrata della Quebrada de las Conchas. Un punto panoramico al trentesimo chilometro, infatti, è stato l’antipasto dei canyon che avremmo visto nei chilometri successivi.
Al 35esimo chilometro il Parador las Abritas ci ha rimpinzato di empanadas, necessarie per le successive salite. Pedalando, la sensazione era chiaramente quella di entrare sempre più in un canyon. Dopo circa cinquanta chilometri ci siamo fermati ad ammirare due stupendi punti panoramici: el Anfiteatro e la Garganta del Diablo meritano una sosta! Appena dopo questi punti panoramici, una salita molto ripida porta al Mirador Tres Cruces: la vista a fine salita è spettacolare!
Al 75esimo chilometro ci siamo fermati a mangiare a La Yeseta: nelle vicinanze vi sono particolari formazioni rocciose colorate. Si entra infatti in una parte di strada chiamata Los Colorados: pedalare qui è spettacolare! La Quebrada da Cafayate offre vari punti panoramici, tra cui spiccano per bellezza Las Ventanas e Los Castillos.
Io e Koen siamo arrivati a Cafayate stanchi, ma felici per la meravigliosa tappa di 102 chilometri: il dislivello ha superato i mille metri!
A Cafayate io e Koen ci siamo separati. Io avrei preso la Ruta 40 verso nord, mentre lui sarebbe andato verso Tucuman. I primi venti chilometri di questa giornata mi hanno portato a San Carlos: la Ruta 40 in questa parte è ancora asfaltata e attraversa i tipici vigneti dell’Argentina del nord.
Appena lasciata San Carlos, però, la Ruta 40 diventa sterrata. In molti tratti la strada non è ben conservata: spesso si formano delle canaline che rendono scomodo guidare la bici.
Da San Carlos ad Angastaco si trovano solo piccoli paesi: senza bar e senza posti dove mangiare qualcosa. In questi piccoli paesi, come La Merced o Payogastilla, si trovano generalmente solo una chiesa e una scuola. In uno di questi ho trovato delle maestre: per andare a scuola facevano ogni giorno quaranta chilometri di strada sterrata…in autostop!
Gli ultimi chilometri della tappa di oggi sono stati meravigliosi. Infatti, la Ruta 40 passa per la Quebrada de las Flechas: il canyon è semplicemente spettacolare! Qui ho trovato una coppia di argentini, che avrei rivisto nei giorni successivi: ho ricevuto i loro complimenti, che ho ricambiato dopo aver saputo che lui aveva corso interamente i cinquemila chilometri della Ruta 40.
La tappa che mi ha portato da Angastaco a Cachi mi ha regalato una sorpresa.
Sapevo che sarebbe stata lunga, dura e totalmente sterrata: 90 chilometri, 1000 metri di dislivello e totalmente sterrata. Pedalare sullo sterrato della Ruta 40 è bello…ma sicuramente tosto! Dopo circa un’oretta mi ha letteralmente fermato un’automobile: erano sei argentini in viaggio ed erano curiosi del mio cicloviaggio. Parlando del più e del meno mi hanno offerto il mate, che ho accettato più che volentieri!
Dopo circa una quarantina di chilometri ho fatto una piccola deviazione per visitare il bel paese di Molinos. Per costruire la chiesa sono state utilizzate varie parti di cactus, la vegetazione tipica locale! A Molinos, mangiando le classiche empanadas, ho scoperto la sorpresa della tappa: la Ruta 40 era chiusa per dei lavori, e avrei dovuto utilizzare la vecchia Ruta 40. Questa deviazione è stata un bene: la vecchiar Ruta 40 è più pianeggiante!
Verso Seclantas ho forato per la seconda volta in questo viaggio: ormai mi era chiaro di aver un problema al copertone. Sono arrivato a Cachi letteralmente stravolto, ma ancora una volta la tappa si era rivelata splendida! 90 chilometri, tutto sterrato e 1000 metri di dislivello: ecco la tappa!
A Cachi mi sono trovato di nuovo con la coppia argentina che avevo trovato due giorni prima. Io ho ben deciso di fermarmi due notti a Cachi, essendo varie le cose da vedere e da fare in questo piccolo paese del nord dell’Argentina.
La piazza di Cachi è molto bella: ospita una chiesa ed un museo con la storia locale. A Cachi vi sono due punti panoramici che meritano una visita. Il più vicino al centro (quindici minuti a piedi) permette di ammirare Cachi dall’alto. Il secondo, invece, a circa un’ora dal centro di Cachi, permette di vedere l’ovnipuerto di Cachi: leggende dicono che qui siano atterrati gli ufo.
Una volta lasciata Cachi la Ruta 40 torna ad essere asfaltata. Dopo circa dieci chilometri, però, all’altezza di Payogasta ho lasciato la Ruta 40 per prendere la Ruta 33. Percorrendo questa strada sono entrato nel meraviglioso Parque Nacional Los Cardones: a quota 3.000 metri è impressionante vedere così tanti cactus!
La Ruta 33 è anche famosa per la Recta Tin Tin: un rettilineo di circa dodici chilometri, infinito in bici! Alla fine di questo rettilineo il meteo è cambiato repentinamente: freddo e nuvole mi hanno accompagnato fino ai 3.360 metri della Cuesta del Obispo.
In vetta finisce l’asfalto ed inizia una discesa di venti chilometri: lo sterrato e il panorama che mi ha portato all’ Hostaria El Maray mi hanno ricordato la celebre Carretera de la Muerte in Bolivia!
Questa tappa è stata, ancora una volta, dura ma bellissima! Quasi 80 chilometri, più di 1200 metri di dislivello e 3.360 metri di altitudine: tappa non banale!
Da El Maray ho continuato a pedalare in leggera discesa, attraversando un canyon, fino a El Carril. Qui ho bucato una terza volta: una coppia di poliziotti in bici mi ha aiutato!
Da El Carril ho ripreso la Ruta 68 fino a Salta: il giro in bici nell’Argentina del nord era felicemente terminato!
76 chilometri facili per finire il tour!
23 Giugno, 2023
Bea
Complimenti, bellissimo! Ma poi come sei tornato al punto di partenza? E da che aeroporto è iniziato il tuo viaggio?
travelsbeer_admin
Ciao, grazie per le belle parole! Sono partito da Salta e lì sono tornato: è comodamente raggiungibile in aereo 🙂
KOEN CUYPERS
Nice story and a good description of our trip we did together from Salta to Cafayate. Nice weather, with beautiful landscapes and a magnific asfalt road together with a professional and sympatic guy Andrea. Greetings Koen (Belgium cyclist)
travelsbeer_admin
It had been a fantastic 100+ km ride with you, Koen! And it was amazing that we were challenging with that stupid flat tyre with some locals offering us everything 🙂 Pamir next?!