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Pas de Calais e Arras: via Francigena!

Pas de Calais e Arras: via Francigena!

 

La Via Francigena nel continente europeo inizia nel Pas de Calais, regione storica francese con capoluogo Arras.

Questa zona della Francia viene spesso snobbata dai turisti: dopo aver passato tre giorni a camminare con l’Associazione delle Vie Francigene devo subito dire che questa provincia francese merita sicuramente una visita!

 

Arras, capoluogo del Pas de Calais

La prima città da vedere nel Pas de Calais è sicuramente Arras. Il capoluogo del Pas de Calais è una vera e propria chicca.

Arras, infatti, è una città storica: ha pagato molto dazio alla Prima Guerra Mondiale, in quanto viene stimato che l’80% delle sue abitazioni fu totalmente distrutto. Arras durante la prima guerra mondiale era in mano inglese, in quanto i francesi presidiavano la zona della Somme. Questa zona fu teatro di feroci scontri e tutt’oggi, sia nella Somme sia nel Pas de Calais, è possibile visitare vari cimiteri dedicati ai tantissimi caduti: nel 1916, infatti, solo in quest’area morivano circa 4000 soldati ogni giorno.

La storia di Arras è visibile innanzitutto alla Carriere Wellington. Nel 1916, infatti, il comando inglese decise di provare a prendere di sorpresa l’esercito tedesco: le posizioni erano oramai stabili e gli attacchi erano inutili da ambo le parti, lasciando sul campo solo migliaia di morti ogni giorno. Forte del Commonwealth, il comando inglese chiamò dalla Nuova Zelanda migliaia di minatori: lo scopo era quello di creare un tunnel dal centro di Arras per arrivare sotto la posizione tedesca e così cogliere di sorpresa il nemico.

Per sei mesi, i minatori Neozelandesi costruirono un tunnel posizionato a 12 metri sottoterra. Nell’aprile 1917 il tunnel fu completato. 25.000 soldati entrarono nel tunnel e ci vissero, in condizioni molto precarie, per ben una settimana. I vari luoghi del tunnel presero il nome delle città più famose della Nuova Zelanda, come Auckland, Wellington etc: intelligentemente, i minatori ordinarono le varie zone anche dal punto di vista geografico (quindi, ad esempio, Wellington si trova a sud di Auckland anche nella miniera).

Il 9 aprile 1917 iniziò così la Battaglia di Arras: l’effetto sorpresa riuscì ma svanì in un paio di giorni, in quanto i tedeschi avevano già preparato una seconda linea di difesa. La visita della Carriere Wellington lascia un magone difficile da spiegare a parole. Oggi è possibile visitare il tunnel grazie ad una interessantissima visita guidata prenotabile online: dura circa un’ora e mezza ed è disponibile in francese ed inglese. Carriere Wellington si trova a circa 20 minuti a piedi dal centro di Arras.

Le due piazze principali di Arras sono un vero e proprio gioiello! La Place d’Heros, la Rue de la Taillerie e la Grande Place sono una vera e propria delizia per i turisti.

La Place d’Heros, in particolar modo, ospita lo splendido municipio: al suo ingresso è possibile ammirare le rappresentazioni (alte quattro metri) dei Giganti di Arras, che secondo le leggende del 1600 difendevano la città.

Inoltre, è possibile salire sulla torre (il Beffroi de Arras): un ascensore e 43 scalini portano a 75 metri di altezza. La vista dal Beffroi de Arras è superlativa: infatti, è possibile ammirare le due piazze, la cattedrale ed in lontananza la cittadella di Arras. Quest’ultima, in particolar modo, fu voluta da Vauban (come la cittadella di Besancon, visitata sempre durante una camminata sulla Via Francigena) e venne denominata la Belle Inutile, in quanto non fu mai attaccata: qui è possibile vedere il Muro dei Fucilati che, come dice il nome, è dedicato ai soldati che persero la vita uccisi dal plotone nemico durante la Seconda Guerra Mondiale.

La Cittadella di Arras è, infine, un posto molto amato dai cittadini locali: trovandosi a circa due chilometri dal centro storico, offre tante opportunità per correre e rilassarsi nel verde.

 

Pas de Calais: il carbone

Gli abitanti di Arras amano molto il loro territorio e organizzano spesso uscite lungo la Via Francigena. Durante un blog tour, organizzato dall’Associazione delle Vie Francigene, ho avuto il piacere di conoscere dal vivo una quarantina di camminatori locali, che hanno condiviso con me il loro amore per questo tratto della Via Francigena.

Nel Pas de Calais, infatti, è possibile conoscere in prima persona non solo i lasciti degli avvenimenti bellici ma anche i lasciti dell’umanità. A partire dal 1850 il territorio del Pas de Calais cambiò radicalmente forma, in quanto si crearono numerosi ‘terril’, vere e proprie montagne di carbone. Infatti, questa zona ha conosciuto l’epopea del carbone nella sua totalità: a partire dal 1850 furono costruite molte cittadine in cui vivevano quasi esclusivamente minatori, molti provenienti dall’estero (ancora adesso vi è una grande comunità polacca).

Il centro più importante visitato è sicuramente Bruay la Buissiere. Qui è visitabile la Citè des Electriciens, dove è possibile vedere i ‘Corons’, le abitazioni dedicate ai minatori: caratterizzate quasi sempre da un colore rosso vivace, erano generalmente molto piccole e ospitavano fino ad una decina di persone.

Bruay la Buissiere è stata anche la location del film di grande successo ‘Bienvenue Chez les Chtis’, da cui ha preso spunto l’italiano ‘Benvenuti al Sud’. Il nome del film viene dalla parola Chtis: nel dialetto locale la ‘CH’ ha un suono totalmente diverso rispetto alla lingua francese.

 

Pas de Calais: i boschi e i pellegrini

Il Pas de Calais non è solo storia e carbone ma anche boschi! Camminando tra Burbure e Auchy au Bois, infatti, abbiamo avuto la possibilità di ammirare il verde del Pas de Calais. Nel bel mezzo della camminata, dopo aver attraversato vari campi coltivati, ci siamo fermati ad Amettes. Questa piccola cittadina ha dato i natali a Saint Benoit Labre, un vero e proprio pellegrino del diciottesimo secolo. Saint Benoit dedicò la sua vita ai pellegrinaggi e a dedicare le persone più povere. Egli stesso, però, non navigava minimamente nell’oro: spesso viveva in totale povertà e si dice che abbia passato ben sei anni della sua vita dentro al Colosseo!

Ad Amettes è possibile vedere la chiesa dedicata al Santo e la sua umile casa natale.

Questa zona del Pas de Calais è molto contadina: ai camminatori della Via Francigena consiglio di visitare qualche tipica cressonerie per vedere come vengono coltivate le verdure locali. Sono rimasto molto sorpreso dall’organizzazione di una di queste: il contadino ha preparato macchine automatiche dove è possibile comprare direttamente i prodotti preferiti.

 

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INFORMAZIONI UTILI SU ARRAS E PAS DE CALAIS

 

  • Il Pas de Calais è ben collegato al resto della Francia: vi sono treni che collegano facilmente Arras e Bethune a Parigi e Lille.

 

  • Arras è una cittadina meravigliosa che merita almeno un giorno di visita. Consiglio di visitarla in primavera o autunno, in quanto l’estate è molto calda anche qui. D’inverno, infine, Arras ospita un bellissimo mercato natalizio.

 

  • Ho dormito molto bene a Parc d’Olhain, Cite des Electriciens a Bruay la Buissiere e a La Ferme des 2 Tilleuls ad Amettes: in particolar modo, la colazione nel secondo posto è stata veramente eccellente! Parc d’Olhain merita una citazione: questo è un parco avventura molto amato dai francesi, soprattutto dai ragazzini in quanto non mancano le varie attività come passeggiate sugli alberi, bici, slittini etc!

 

  • Il percorso della Via Francigena qui è molto semplice. Infatti, in tre giorni di cammino abbiamo percorso 45 chilometri con un dislivello irrisorio: non abbiamo superato i 500 metri di ascesa sommando i tre giorni di cammino.

 

  • Arras e il Pas du Calais si trovano a pochi chilometri dal Belgio e questo significa… birra! Arras è uno dei posti più incredibili in cui bere birra: infatti, è possibile trovare brasserie ogni dieci metri, ognuna delle quali con un’infinità di birre alla spina. Consiglio in particolar modo: Au Bureau, Le Comptoir, Chez Michel, The Melting Pub. Un altro birrificio spettacolare si trova a Bruay la Buissiere e si chiama Coesette Microbrasserie.

 

  • La cucina della zona rispecchia la vicinanza al Belgio. La specialità che ho apprezzato di più è stata la tipica Andouilette de Arras, una salsiccia ripiena di interiora. Ho anche amato molto la Carbonade (spezzatino affumicato alla birra accompagnato da patatine), mentre non ho mai avuto il coraggio di assaggiare il Welsh: il tipico piatto è un insieme di hamburger, prosciutto e uova e la sua presunta pesantezza mi ha sempre bloccato al momento dell’ordine!

 

  • Il Beffroi di Arras e le miniere fanno parte dei patrimoni Unesco: queste zone non meritano di essere snobbate!
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Andrea, un viaggiatore da lungo tempo con una grande passione per trekking, bici e diving! Su travelsbeer.com potrete trovare tutte le informazioni e gli itinerari di viaggio scritti da Andrea: cinque continenti e tante vette conquistate intorno al mondo!

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