Al momento della prenotazione del volo per le Filippine mi accorsi che Air China mi lasciava fare scalo a Pechino per soli 20 euro in più: l’idea di visitare Pechino mi iniziava ad intrigare!
Quando ho realizzato che con il passaporto italiano possiamo entrare in territorio cinese per 144 ore senza visto ho dunque facilmente deciso che mi sarei fermato nella capitale cinese per poco più di 72 ore, prima di continuare il mio viaggio verso Manila. Ecco dunque il mio elenco di cosa vedere in quattro giorni a Pechino.
Una volta arrivato a Pechino sono andato subito a visitare Temple of Heaven. E’ stato bello vedere questo tempio illuminato ed è stato interessante vedere i locali giocare a carte o backgammon nel parco.
Alla sera sono andato a mangiare la mia prima anatra alla pechinese nel mio hutong a pochi passi da Tienanmen Square. L’hutong è un’area storica e caratteristica, formata generalmente da case di piccole dimensioni: consiglio la visita di alcuni hutong!
Dopo cena sono andato a vedere un po’ la vita notturna della capitale. Innanzitutto sono andato alla meravigliosa Jing-a Brewing Co. a bere due ottime pinte di birra: questa è una tappa obbligata per tutti gli amanti della birra! In seguito, sono andato in un bel club in zona Chaoyang.
A fine serata, stanco dopo il lungo viaggio e brillo a causa delle birre, ho avuto una vivace discussione con il tuk tuk driver in quanto questo non era in grado di riportarmi in ostello: dopo varie vicissitudini del genere ‘io non ti pago’ ‘io ti lascio qui’ sono riuscito a tornare in camerata solo alle 6 del mattino.
Dopo la brutta esperienza con il tuk tuk ho deciso che sarei andato a vedere il Palazzo d’estate con il taxi. In ostello ho trovato una ragazza in ostello disponibile a smezzarne il prezzo (circa 20 euro dal centro).
Il Palazzo d’estate fu costruito attorno al 1750 e ricostruito nel 1900: la sua posizione sul lago Kunming rende questa visita meravigliosa. Tra le cose che ho apprezzato di più e che consiglio moltissimo c’è la camminata di circa quindici minuti che porta fino al Jade Belt Bridge: la vista da qui è veramente indimenticabile!
Io e la ragazza dell’ostello abbiamo deciso di tornare in metro dal Palazzo d’estate. La metro di Pechino è molto comoda (nonché decisamente capillare) e ci ha permesso di visitare altri luoghi della capitale cinese. La prima tappa è stata lo Stadio Olimpico del 2008: il Bird Nest infatti è raggiungibile comodamente con la metropolitana ed è veramente una bella e particolare costruzione.
La seconda tappa è stata camminare nell’hutong che si trova vicino alla stazione della metropolitana Shichachai. Questa zona di Pechino è meravigliosa in quanto si respira un’aria più retro, più vera e più tranquilla. Sempre in questa zona si possono trovare anche la Bell Tower e la Drum Tower (quest’ultima, costruita nel 1272, era il riferimento per misurare ufficialmente lo scorrere del tempo). Abbiamo mangiato degli ottimi dumplings da Mr Shi’s e bevuto le birre domenicali da Great Lap Brewing.
Il terzo giorno è stato dedicato alla Muraglia Cinese, una delle sette meraviglie del mondo. La costruzione di questa immane fortezza difensiva iniziò nel 215 avanti Cristo ed ha una lunghezza di oltre 20.000 km, calcolando anche le varie ramificazioni.
Ho partecipato al tour organizzato dal Leo Hostel, che con 30 dollari ci ha portato a vedere il tratto della muraglia di Mutyanu.
La camminata è lunga circa 4 km, che però prevedono un dislivello 500 metri: questo fa sì che il panorama sia veramente meraviglioso!
La visita alla muraglia è assolutamente un must ed a mio parere è ben meritato il posto tra le sette meraviglie al mondo.
Il tour è stato veramente ottimo: effettivamente questa zona della muraglia è praticamente sgombra di turisti. Ci hanno lasciato tre ore di tempo, che sono bastate per andare fino alla fine della ‘scalinata’. Abbiamo pranzato al Leo Hostel di Mutyanu e siamo tornati a Pechino centro alle 17, dopo circa nove ore di tour.
Di sera, con altri ragazzi conosciuti nel tour, siamo andati a mangiare a Li Qun Roast Duck, uno dei ristoranti più famosi di Pechino. In questo ristorante è possibile mangiare l’anatra alla pechinese: decisamente suggerito sia per qualità sia per prezzo! Ho bevuto le mie birre della buonanotte a Beers 89, a due passi da Leo Hostel. Questa è una birreria storica, dove i cinesi cercano di scambiare chiacchiere e foto con gli stranieri (un’esperienza veramente bella: il popolo cinese si è rivelato molto più amichevole rispetto all’inizio di questa quattro giorni).
Il volo per Manila era fissato alle 8 di sera e quindi avevo tempo in abbondanza per fare l’ultimo giro per Pechino, quello più iconico.
La prima meta è stata Piazza Tienanmen: per entrare bisogna portare il passaporto e passare per un metal detector. Piazza Tienanmen sinceramente non mi ha detto molto dal punto di vista architettonico: la grande faccia di Mao all’ingresso della Città Proibita però mi ha fatto ricordare velocemente che stavo camminando in un luogo di grandissima importanza storica.
Da Piazza Tienanmen si arriva velocemente all’entrata della Città Proibita, che prende il nome dal fatto che è stata zona ‘off limits’ per circa 500 anni, cioè da quando è iniziata la costruzione, nel 1406, al 1925, quando è diventato il ‘Museo del Palazzo’. E’ il più grande palazzo del mondo ed è formato da 8707 camere.
I palazzi fondamentali sono il Palazzo della Suprema Armonia, il Palazzo dell’Armonia Centrale e il Palazzo della Preservazione dell’Armonia: in particolar modo la vista che si ha appena oltrepassati il Meridian Gate lascia senza parole. La Città Proibita ospita anche varie esposizioni: ho visitato quella dedicata agli orologi e la consiglio vivamente, vista la loro qualità e la fantasia. Poco prima dell’uscita (Porta Nord: da qui si può solo uscire, l’entrata infatti è solo da Piazza Tienanmen) è possibile ammirare i giardini imperiali.
Per avere un’idea delle incredibili dimensioni della Città Proibita bisogna camminare dieci minuti, il tempo necessario per arrivare alla cima del Jingshan Park. Infatti, il punto panoramico che permette di vedere la maestosità delle residenze imperiali è una delle cose da non perdere a Pechino. Dopo un’ultima camminata nell’hutong di fianco al mio Leo Hostel è giunto il momento di salutare la Cina, con la consapevolezza di dire ‘arrivederci’.
Pechino non è una meta cara. L’ostello mi è costato circa 7 euro a notte e anche l’anatra alla pechinese si trova a prezzi eccellenti (soprattutto data la qualità). L’unica cosa che può essere rischiosa è la corsa in taxi: purtroppo, a causa di problemi con la lingua, non è facile accordarsi per il prezzo prima di salire sul taxi (o accordarsi sull’utilizzo del tassametro). In compenso, cibo, alloggiamento e metro (eccellente) hanno prezzi decisamente popolari.
Mi sono fermato quattro giorni a Pechino e devo dire che è il numero di giorni che suggerisco per vedere con calma i monumenti principali. Sono stato a novembre e le temperature della capitale cinese iniziavano ad essere fresche, soprattutto a Mutyanu (la grande muraglia infatti raggiunge un’altitudine di 1400 metri). Per evitare caldo e freddo generalmente si consigliano marzo/aprile e settembre/ottobre.
Come detto in precedenza, consiglio di fare grossa attenzione ai taxi e ai tuk tuk: è facile ricevere brutte sorprese, anche a causa del fatto che a Pechino l’inglese è veramente poco diffuso. Escludendo questa brutta esperienza, per il resto mi sono trovato veramente bene con il popolo cinese. Per dormire a Pechino consiglio vivamente il Leo Hostel, sia per la posizione (dieci minuti a piedi da Piazza Tienanmen) sia per il tour alla Grande Muraglia. Per mangiare a Pechino consiglio Li Qun Roast Duck e Mr Shi Dumplings (a cui associare le birre di Great Leap Brewing).
Come detto all’inizio del post, mi sono fermato a Pechino senza chiedere nessun visto. Consiglio di leggere tutte le informazioni sul visto su viaggiare sicuri.
Dopo Pechino sono andato nelle Filippine, che meritano sicuramente un viaggio!
9 Novembre, 2019