Il trekking Huayhuash era nella mia lista delle cose da fare da parecchio tempo. Infatti, una volta completato il trekking Santa Cruz, nel 2019, mi è venuta una gran voglia di tornare a Huaraz, nel nord del Perù, per conoscere la Cordillera Huayhuash.
Questa cordillera è un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura. Sebbene sia lunga solo trenta chilometri, la Cordillera Huayhuash vanta ben sei vette che superano i 6.000 metri: a questo si aggiunge una notevole varietà di flora e fauna.
Da molti questo trekking viene considerato tra i più belli del Sudamerica, per non dire al mondo. Personalmente, lo metto tra i due più belli del Sudamerica, alla pari della O del Torres del Paine.
Il trekking Huayhuash è fattibile in solitaria. Ho, però, preferito percorrere questo trekking con il tour operator Eco Ice, che avevo utilizzato già per il Santa Cruz Trek.
Il primo giorno del trekking Huayhuash inizia molto presto. Il van di Eco Ice, infatti, è passato a prendermi al mio ostello di Huaraz alle quattro del mattino. Dopo circa due ore di strada ci siamo fermati a Chiquian per fare colazione. In seguito, abbiamo ripreso il van per arrivare a Cuartelhuain, punto iniziale del trekking Huayhuash.
Il nostro gruppo, composto da sei persone più guida, cuoco ed il mulattiere, ha iniziato a camminare alle 10.30 del mattino. Non abbiamo dovuto aspettare molto per trovare la prima salita di giornata: infatti, l’obiettivo della giornata è stato quello di raggiungere i 4.700 metri del passo Cacananpunta.
Dalla vetta una facile discesa ci ha portato in una bella vallata con prati verdi. Vi è una croce dedicata ad un esploratore polacco, morto qui nel 1998 mentre cercava la sorgente del Maranon. Siamo arrivati facilmente al Mitucocha camp (quota 4.260 metri) verso le tre del pomeriggio: un’ulteriore camminata di tre chilometri (andata e ritorno) ci ha portato fino alla laguna Mitucocha, molto bella.
Il primo giorno si è concluso con 12 chilometri e 600 metri di dislivello.
Il secondo giorno ci ha regalato la prima deviazione del trekking Huayhuash. Infatti, per raggiungere il Carhuacocha camp abbiamo preso la cosiddetta ‘ruta alpina’, passando per il Punta Carhuac pass, a quota 4.700 metri. La salita non è molto impegnativa e le ricompense sono spettacolari: infatti, dalla vetta è possibile ammirare perfettamente il Yerupaja ed il Siula Grande. Inoltre, è possibile ammirare dall’alto la laguna Mitucocha.
Continuando a camminare senza perdere quota si incontra la laguna Alcaycocha, preambolo di una seconda deviazione che porta ad una vista meravigliosa su tre laghi glaciali: Siula, Quesilococha e Cangracocha.
L’unico lato negativo di questa deviazione è la discesa che porta al lago e all’omonimo camp Carhuacocha: è molto ripida e dei bastoni da trekking sono molto utili.
Il camp Carhuacocha è veramente spettacolare: la sua posizione di fianco al lago omonimo è meravigliosa! Abbiamo raggiunto Carhuacocha dopo 11 chilometri e 600 metri di dislivello.
Il terzo giorno di trekking Huayhuash è iniziato subito con il botto. Infatti, dopo nemmeno cinque minuti ci siamo fermati ad ammirare le vette della cordillera Huayhuash specchiarsi nel lago Carhuacocha: una vista meravigliosa!
La giornata è stata dedicata ad ammirare da vicino i tre laghi visti ieri. In particolare, la prima vista sul lago Siula è veramente impressionante: la deviazione di dieci minuti è assolutamente imperdibile!
In seguito, inizia una salita, a tratti ripida, che porta al punto panoramico più famoso della Cordillera Huayhuash. Da questo mirador, infatti, è possibile ammirare i tre laghi glaciali, tutti insieme: ammetto che sono rimasto senza parole davanti a tanta bellezza!
Anche nella terza giornata abbiamo raggiunto un passo: il Siula, a quota 4.800 metri. Dal passo Siula abbiamo fatto una deviazione, di circa un’ora, che ci ha permesso di raggiungere un ulteriore punto panoramico, da dove è possibile ammirare anche la cordillera Raura. Una lunga discesa, infine, ci ha portato all’Huayhuash camp. Qui vi è anche una signora che vende birre: una ‘Cusquena’ è stata apprezzata dopo i 16 chilometri e 900 metri di dislivello!
Il quarto giorno abbiamo fatto una deviazione che ci ha permesso di ammirare da vicino il Nevado Trapecio. Infatti, il tour classico dell’Huayhuash di dieci giorni passa per Viconga e le sue terme. La deviazione che abbiamo fatto ci ha permesso di accorciare il tour di almeno una giornata e, soprattutto di ammirare punti panoramici spettacolari.
L’obiettivo di giornata era raggiunge Punta Trapecio, a quota 5.000 metri. La salita è stata solo a tratti ripida: il passo vale sicuramente la pena! Una volta raggiunto il passo abbiamo fatto un’ulteriore deviazione (circa mezz’ora) che ci ha permesso di ammirare da vicino i meravigliosi ghiacciai della cordigliera. La discesa dal Trapecio Pass ci ha permesso di apprezzare da vicino alcune lagune spettacolari, con colori eterei.
L’arrivo della quarta tappa, dopo 13 chilometri e 800 metri di dislivello, è stato all’Huanacpatay Camp, chiamato anche Cuyoc o Elefante camp in quanto le formazioni rocciose ricordano la forma di un elefante.
Il quinto giorno è iniziato con la consueta deviazione. Il primo obiettivo di giornata, infatti, è stato raggiungere il Paso Santa Lucia, o Jurau, a quota 5.050 metri. Questa salita è abbastanza ripida, soprattutto nel suo ultimo tratto. Le viste, però, sono state ancora una volta magnifiche: dalla vetta è infatti possibile apprezzare il Yerupaja ed il Serapo in tutta la loro bellezza.
Anche la discesa del Paso Santa Lucia è spettacolare: infatti, davanti a noi splendeva in tutta la sua bellezza la laguna Juraucocha.
Una volta scesi dal passo abbiamo camminato lungo la valle Huanacpatay (spicca per bellezza una cascata) prima di raggiungere il piccolo paese di Huayllapa. Qui abbiamo avuto la possibilità di dormire in un hostal, ed inoltre abbiamo trovato una doccia calda e wifi: il tutto per cinque dollari. A Huayllapa abbiamo anche incontrato la seconda meritata birra del trekking.
Da Huayllapa abbiamo scalato il passo Tapush. L’altimetria era abbastanza preoccupante: dai 3.500 metri di Huayllapa dovevamo raggiungere i 4.700 metri del passo Tapush. I 1.200 metri di dislivello, però, non sono stati per nulla complicati: la salita non è mai eccessivamente ripida.
Il paesaggio del sesto giorno non è tra i più belli del trekking Huayhuash. I punti più belli della giornata sono la vista del Diablo Mudo e del lago Susucocha. Il camp Gaspa Pampa, a quota 4.550 metri, è stato il più freddo degli otto giorni: ammetto di averlo sofferto nella nottata!
Il sesto giorno è stato lungo 12 chilometri con 1.200 metri di dislivello, il massimo del trekking Huayhuash.
Il settimo giorno siamo tornati nelle grandi bellezze del trekking Huayhuash. La salita al Paso Yaucha (facile, fino a quota 4.850 metri) ci ha permesso di ammirare di nuovo il Yerupaja e altre vette della cordillera Huayhuash.
Una volta arrivati al passo abbiamo lasciato il largo sentiero usato dai muli. La deviazione, pianeggiante e lunga circa una ventina di minuti, ci ha portato allo splendido punto panoramico che dà sul lago Jahauacocha.
La discesa che ci ha portato dal passo al lago ed al camp omonimo è stata veramente meravigliosa! La settima tappa, dieci chilometri e 500 metri di dislivello, è stata una delle più brevi: abbiamo pranzato in riva al lago.
Per completare il trek Huayhuash abbiamo chiesto alla guida di passare per Rondoy. In questo modo, infatti, abbiamo avuto la possibilità di conoscere da vicino un’altra perla della cordillera Huayhuash: la bellissima vetta del Nevado Rondoy.
L’ultima salita del trekking Huayhuash ci ha portato fino a Punta Sambuya, a quota 4.700 metri e raggiunta dopo circa due ore e mezza di cammino dal camp Jahauchocha.
Le viste da Punta Sambuya sono impressionanti: oltre al Nevado Rondoy abbiamo potuto ammirare il Jerupaya ed il bel lago Solteracocha.
Alle undici, dopo undici chilometri e 700 metri di dislivello, abbiamo finito il trekking, in località Rondoy. Alle 15.30 siamo arrivati a Huaraz: il trekking Huayhuash era terminato con successo!
3 Luglio, 2023