Il trekking che porta al Mardi Himal Base Camp è diventato famoso solo negli ultimi anni. Infatti, fino a pochi anni fa il Mardi Himal Base Camp era un trekking decisamente poco conosciuto.
Attualmente, invece, è uno dei trekking più amati. Tutte le agenzie di Pokhara, infatti, vendono dei tour organizzati che portano al Mardi Himal Base Camp. In realtà, questo trekking è contraddistinto da una bugia, creata a fin di bene. Prima di arrivare a questa bugia, però, è giusto descrivere il trekking!
Io ho percorso questo trekking in soli tre giorni, e sono stato accompagnato da Arnaud, ragazzo francese, e Tea, ragazza croata. Il trekking del Mardi Himal Base Camp è collegato a quello dell’Annapurna Base Camp.
Il trekking del Mardi Himal Base Camp inizia a Kade, facilmente raggiungibile con un taxi da Pokhara. La durata del tragitto è di circa un’ora ed il costo di circa 20 euro.
Una volta arrivati con il taxi a Kade, il percorso dell’Annapurna Base Camp regala subito la sua caratteristica principale: scale! Infatti, l’Annapurna Base Camp è famoso per la sua bellezza e per le sue infinite scalinate! Nel giro di poco più di un’ora si raggiunge l’Australian Camp: da qui è possibile ammirare le prime viste sul sacro Machapucchare (la cui vetta è vietata per motivi religiosi a tutti gli scalatori) e sugli Annapurna.
Poco dopo vi è il piccolo villaggio floreale di Pothana.
Dopo circa sei chilometri si raggiunge Pittani Deurali. Qui vi è una deviazione: a destra si va verso il base camp del Mardi Himal, a sinistra si continua verso l’Annapurna Base Camp.
Da Pittani Deurali il sentiero entra in una foresta, a tratti molto fitta. Il meteo di quella giornata era contraddistinto da un po’ di brina: l’effetto con la foresta fitta è stato spettacolare!
A Forrest Camp abbiamo conosciuto una canadese: il gruppo di tre persone è diventato di quattro, con il piacevole inserimento di Morgs!
Da Forrest Camp il sentiero si inerpica ancora nella foresta, fino a raggiungere Low Camp, a quota 3.000 metri. Dopo circa mezzora di ulteriore salita, si esce dalla foresta e si raggiunge la parte bassa di Middle Camp. Da qui è possibile apprezzare l’immensità dell’Himalaya, con le viste sugli Annapurna e sul Machapucchare sempre più vicine!
Il sentiero continua ad inerpicarsi fino ad High Camp: la giornata di oggi, seppur breve, consta di 1200 metri di dislivello e 8 chilometri di cammino.
Io, Arnaud, Morgs e Tea siamo arrivati ad High Camp per pranzo. Il pomeriggio è stato dedicato al relax e a raccogliere le informazioni necessarie per raggiungere il Mardi Himal Base Camp. Alcuni ci dicevano che era possibile raggiungere i 4500 metri del Base Camp erano necessarie solo tre ore tra andata e ritorno: dovendo fare un dislivello di ben 1000 metri, questa stima mi sembrava decisamente per difetto. Il giorno dopo avrei scoperto il perché!
Il nostro gruppo di quattro persone decise di non svegliarsi per vedere l’alba dall’Upper View Point. Il freddo notturno mal si conciliava con una sveglia presto! Siamo partiti così alle sei del mattino, e siamo stati ricompensati da una splendida alba mentre camminavamo verso l’Upper View Point.
Per raggiungere questo punto panoramico abbiamo affrontato un’infinita scalinata che ha coperto 400 metri di dislivello. Una volta raggiunta l’Upper View Point, dopo circa un’ora di cammino caratterizzato da saliscendi siamo arrivati al fatidico cartello del Mardi Himal Base Camp. Questo cartello segnava 4500 metri, ma sia l’orologio sia la mia mappa erano d’accordo: eravamo solo a quota 4150 metri ed il vero Base Camp era ancora lontano.
Il più delle persone che affronta il Mardi Himal Base Camp Trek si ferma all’Upper View Point (quota 3950 metri) oppure al finto cartello. Noi quattro, sapendo che il vero Base Camp si trovava più in alto, abbiamo continuato a camminare.
Quello che non sapevamo era che il sentiero avrebbe lasciato spazio ad un vero e proprio terreno di montagna, adatto più alle capre che alle persone. Per salire gli ultimi trecento metri bisogna fare una vera e propria arrampicata su terreno erboso e molto esposto. Per fortuna, non era ghiacciato!
Ammetto che ci siamo trovati in una situazione a tratti un po’ critica, visto che qualche passaggio non era per nulla banale. Siamo così arrivati al Mardi Himal Base Camp, quello vero!
Le viste sono veramente sublimi! Gli Annapurna e il Machapucchare sono veramente vicini: sembra quasi di toccarli! Mentre apprezzavamo queste viste maestose, sono arrivati altri due trekker, nepalesi. Per scendere, dunque, abbiamo costituito un gruppo di sei persone: la discesa è stata più facile perché, grazie all’aiuto dei nepalesi, abbiamo percorso un sentiero più facile rispetto a quello della salita.
Siamo dunque riscesi ad High Camp, impiegando circa sette ore, comprese le pause: le tre ore suggerite dai trekker incontrati il giorno prima non comprendevano l’ultimo pezzo, quello decisamente rognoso!
Nella stessa giornata siamo scesi fino a Low Camp, completando 18 km di percorso. Prima di arrivare alla nostra guesthouse abbiamo assistito ad uno splendido tramonto da Middle Camp!
Il giorno successivo abbiamo salutato Morgs. La ragazza canadese, infatti, ha preso la via più corta per finire il Mardi Himal Trek: con circa due ore di cammino (1200 metri di discesa) ha raggiunto Sidhing, da dove ha potuto prendere una jeep che l’ha portata fino a Pokhara.
Io, Arnaud e Tea abbiamo seguito lo stesso itinerario dell’andata fino a Forest Camp.
Appena passato Forest Camp abbiamo preso un altro sentiero, e siamo scesi ai 1600 metri di Landruk. Una volta raggiunto questo piccolo villaggio (circa tre ore di cammino partendo da Low Camp) siamo entrati nel sentiero che porta all’Annapurna Base Camp.
In questa giornata ho camminato per 15 km: infatti, una volta raggiunta Landruk ho aggiunto ulteriori 6 km per arrivare a Jhinu Danda.
I tre passi attorno all’Everest!
22 Dicembre, 2022