Il trekking O Torres del Paine è senza dubbio uno dei motivi principali per visitare la Patagonia. Questo meraviglioso trekking viene completato generalmente in otto giorni e sette notti: io ho impiegato un giorno in meno, unendo due tappe in una, avendo già percorso la W Torres del Paine sette anni prima. Consiglio, comunque, di rispettare la regola degli otto giorni: il parco merita tempo!
Il Parco Torres del Paine si trova a due ore di distanza da Puerto Natales, nella Patagonia cilena. Puerto Natales è ben collegata: è raggiungibile in aereo (i voli da Santiago costano circa 75 euro solo andata) o in bus (ho impiegato 5 ore per raggiungere El Calafate, Argentina, e 3 ore per raggiungere Punta Arenas, Cile, ancora più a sud).
Puerto Natales è un’ottima base per il Parco Torres del Paine. Infatti, qui è possibile noleggiare o acquistare tutto il necessario per il trekking: tende, sacchi a pelo, cucinino, gas…tutto! Inoltre, Puerto Natales è molto ospitale e vanta un bellissimo porticciolo storico, nonché un centro storico interessante con la bella calle Eberhard.
Per raggiungere il Parco Torres del Paine bisogna comprare un biglietto bus con la compagnia Bus Sur: il costo andata ritorno è di 20.000 CLP (circa 25 euro). Il bus parte alla mattina presto: ho preso quello delle sette. Una volta arrivato a Laguna Amarga, ho mostrato il biglietto d’ingresso al Parco (costo circa 40 euro per sette giorni) e ho preso un’ulteriore navetta, che mi ha portato nel settore Centrale del Parco.
Ho lasciato dunque lo zaino nel Camping Central e sono partito in direzione Laguna Torres. La prima giornata di trekking (21 km e 1100 metri di dislivello: traccia), infatti, mi ha portato al punto più famoso del Parco: la Laguna Torres. Partendo dal Camping Central, dopo circa un’ora e mezzo di camminata ho raggiunto il Campamento Chileno: la salita non è mai ripida e la vallata è molto bella. Una volta superato il Campamento Chileno si entra in una zona boschiva, che termina dopo circa un’oretta di cammino.
Finita la zona del bosco, inizia la scalata finale: è spesso rocciosa, e questo non aiuta la salita, che a tratti è molto ripida. La ricompensa, però, lascia senza parole: la Laguna Torres è veramente magnifica, con le guglie rocciose a fare da sfondo. Sono tornato al Camping Central utilizzando lo stesso percorso dell’andata.
Dopo una prima giornata fantastica, la seconda non può raggiungere gli stessi livelli di bellezza. Infatti, il trekking che porta dal Camping Central al Camping Seron è, a mio avviso, la parte meno bella di tutto il Parco. Inoltre, ho trovato il Camping Seron abbastanza sporco: anche in questo caso, direi che è forse il Camping peggiore di tutto il Parco.
La camminata di per sé è semplice: in 13 km e 400 metri di dislivello si raggiunge il Camping Seron. Nella parte finale il panorama si fa interessante, con vallate che si aprono sempre più maestose. In particolare, le viste sul Rio Paine sono molto belle!
Al Camping Seron ho trovato parecchio vento: non è stato facile prendere sonno!
Il giorno di trekking che unisce il Camping Seron al Dickson è decisamente più interessante! Innanzitutto, il chilometraggio aumenta: sono 18 km e 700 metri di dislivello. Inizialmente si passa di fianco al fiume Grey, che vanta uno splendido colore azzurrino. Dopo una piccola laguna al quarto chilometro, il sentiero si inerpica con forti pendenze. Una volta finita la salita, il sentiero svolta a sinistra con il meraviglioso lago Paine alla destra e…una fortissima folata di vento mi fa capire quello che mi aspetterà nei successivi quattro chilometri!
Si cammina su una piccola cresta, sferzata dal costante e forte vento patagonico. Il panorama rimane sempre meraviglioso ma mi è costato il copri – zaino, volato via. Una volta finita la cresta panoramica, al nono chilometro vi è un checkpoint: da lì in poi si può accedere solo con prenotazione.
La seconda parte della tappa ha offerto altri paesaggi molto belli, tra cui spiccano gli humedales, ovvero la tipica vegetazione patagonica formata da alberi bassi. Il Camping Dickson vanta una posizione eccellente: si trova, infatti, a pochi metri dall’omonimo lago: consiglio vivamente di portare uno spray antizanzare, che potrebbero rovinarvi il panorama!
Il trekking da Dickson a Perros è il più facile di tutto il trekking O Torres del Paine. La distanza è di soli 12 chilometri ed il dislivello supera di poco i 500 metri. La prima parte del trekking è boschiva. Verso la fine, però, il bosco lascia spazio a punti panoramici su fiumi e su ghiacciai che si avvicinano sempre di più.
L’ultima salita di giornata porta al glaciar Perros: di fronte, spicca per bellezza l’omonima laguna! La Laguna Perros è, a mio parere, uno dei punti più belli di tutto il trekking O Torres del Paine.
Il Camping Perros è il meno accogliente di tutti quelli del Parco, ma a me è piaciuto tanto. Nonostante il freddo (si trova ad un’altitudine di 550 metri, ed è sicuramente il più freddo di tutti), l’assenza di docce calde e l’obbligo di portare con sé tutti i rifiuti fino al camping successivo, il Camping Perros è molto bello: infatti si trova nel bel mezzo di un bosco ed è ben curato.
Il quinto giorno di trekking è sicuramente il più duro di tutto il circuito O Torres del Paine. Bisogna lasciare il Camping Perros prima delle 7 del mattino: i guardiaparco sono molto chiari su questo obbligo. La salita che porta al Passo John Gardner (1170 metri) non è mai durissima, però è costante e spesso sferzata dal vento. Una volta raggiunto il Passo (io ho impiegato due ore) è possibile ammirare alle proprie spalle la ormai lontana Laguna Los Perros e, di fronte, si apre uno scenario fantastico: il Glaciar Grey!
Infatti, pochissimi passi al Mondo possono vantare un panorama così eccezionale: davanti a me avevo un ghiacciaio infinitamente grande. Una bellezza tale è impossibile da dimenticare! Ecco un video!
La discesa che porta al Camping El Paso è a tratti ripida: una volta raggiunto il Camping (inutilizzabile dal 2019) è possibile ricaricare la propria bottiglia d’acqua. Dopo il Camping El Paso il terreno si fa un po’ più insidioso: infatti si cammina spesso lunga una cresta abbastanza esposta, e non mancano mai i saliscendi. Una volta finita la cresta, si attraversano tre ponti sospesi: il primo, in particolare, è uno spettacolo incredibile, in quanto sulla destra è possibile ammirare il Glaciar Grey! Ecco un video dell’attraversamento!
Dopo aver passato un altro paio di punti panoramici ho raggiunto infine il rifugio Grey, dopo 15 km e quasi 1200 metri di dislivello. Al Grey ho dovuto dormire in rifugio in quanto non avevo trovato posto nel Camping: ho sfruttato l’occasione per fare una mezza pensione: la cena, a base di carne, è stata cara ma ottima!
Prima di cena, però, sono andato al Mirador Grey: dista solo un chilometro (in pianura) dal rifugio e permette di ammirare la Laguna Grey con i suoi caratteristici iceberg.
Il sesto giorno di trekking ho unito due tappe in una: dal Grey, infatti, sono andato direttamente al Frances. La prima parte del trekking collega il Grey al Paine Grande: sono 11 km di cammino, con 500 metri di dislivello. Spesso sono stato costretto a girarmi, per continuare ad ammirare il Glaciar Grey alle mie spalle: l’ultimo punto panoramico sul ghiacciaio l’ho trovato dopo sei chilometri.
Continuando a camminare verso il Paine Grande ho trovato la bella Laguna Los Patos, prima di scendere verso il Paine Grande.
Dal Paine Grande si cammina per otto chilometri fino al Campamento Italiano. Questi otto chilometri sono caratterizzati da semplici saliscendi e dai laghi Pehoe e Skottsberg: le viste sono sempre molto belle!
Una volta raggiunto il Campamento Italiano è possibile lasciare lo zaino per intraprendere una deviazione che porta alla Valle del Frances e al Mirador Britanico. Al Campamento Italiano non si può dormire ma si può caricare la bottiglia di acqua fresca. In questo caso, non ho avuto la fortuna di sette anni prima: durante la W Torres del Paine del 2016 avevo trovato una giornata di sole meravigliosa, mentre in questo caso ho trovato pioggia e vento. A mio avviso, è comunque un punto panoramico spettacolare, anche con la pioggia!
Dal Campamento Italiano al Mirador Britanico ci sono sei chilometri di sentiero, a tratti fastidiosamente roccioso: in totale, ho impiegato circa tre ore e mezzo per fare andata e ritorno.
Ripreso lo zaino, ho camminato un’ulteriore chilometro e mezzo per raggiungere il Camping Frances, completando i 23 km e 1200 metri di dislivello di questa seconda parte della giornata.
Il Camping Frances si trova in una bellissima posizione boschiva ma, allo stesso tempo, è un po’ scomodo. I bagni distano circa cinque minuti a piedi dalle tende ed il minimarket ben dieci: dopo una giornata lunga, si fanno sentire!
L’ultimo giorno della O Torres del Paine è ancora una volta magnifico. I grandi protagonisti della giornata sono i Cuernos: il punto migliore per ammirare queste magnifiche montagne è circa 500 metri dopo il Camping Cuernos. Ancora una volta non mancano laghi e lagune! Dopo 11 chilometri di cammino vi è l’ultimo bivio: a sinistra si va al Camping Chileno, a destra si torna al Camping Central.
Un’ultima laguna a tre chilometri dalla fine del trekking mi ha ricordato la bellezza del trekking O Torres del Paine! L’ultimo giorno ho camminato 17 chilometri con un dislivello di 800 metri. Una volta raggiunta la zona Central ho preso di nuovo lo shuttle che mi ha portato a Laguna Amarga e, da lì, sono tornato a Puerto Natales con il bus delle 14.30, che avevo prenotato in anticipo.
Puerto Natales è la base perfetta per visitare il Torres del Paine. Infatti, questa splendida cittadina cilena si trova a sole due ore di distanza di bus dall’ingresso del parco Torres del Paine. Puerto Natales è raggiungibile in aereo, con collegamenti frequenti a Santiago del Cile. Inoltre, dista tre ore di bus da Punta Arenas e cinque ore da El Calafate, Argentina.
A Puerto Natales si possono trovare tutte le cose necessarie per il trekking al Torres del Paine: cibo, fornelletti, tende, sacchi a pelo, etc. Inoltre, Puerto Natales ospita un bellissimo porticciolo: la sensazione di essere alla fine del mondo da qui è netta!
A Puerto Natales ho mangiato divinamente ad Asador Patagonico e Santolla. Buona la pizza di Pizzeria Napoli! Puerto Natales ospita anche una splendida birreria, Baguales, e un eccellente bar specializzato in cocktail, Last Hope Distillery. Per dormire consiglio Corners’ Hostel, Hostal Patagonico e Hostal Donde Kike.
9 Marzo, 2023