Dall’Italia a Capo Nord in bici? Questa domanda mi era nata parecchio tempo fa: dopo un viaggio a Tromso e alle Lofoten ho iniziato a mettere Capo Nord nella lista dei luoghi da visitare. Il progetto fu messo nel cassetto, ma spesso mi dicevo ‘vorrei arrivare a Capo Nord, però in bici’. Quest’anno, dopo la triste perdita di mia cugina, ho pensato di lanciarmi nell’avventura folle: mi sono dimesso dal lavoro a tempo indeterminato e, dieci giorni dopo, ho iniziato a rotolare verso nord in bici.
Essendomi dimesso il 16 giugno, ed essendo la partenza del viaggio il 29 giugno, non ho avuto molto tempo per organizzare il viaggio. Inizialmente volevo portare con me una tenda, che sicuramente mi avrebbe aiutato a diminuire i costi del viaggio.
Ho, però, fatto due calcoli: dovevo rientrare assolutamente in Italia entro i primi giorni di agosto (coordinatore di viaggio in Indonesia) e dovevo pedalare per circa 4.000 km, quindi il rischio di non rientrare in tempo per prendere il volo era alto.
Ho iniziato, dunque, a pianificare le tappe: in principio volevo passare per la Via Francigena francese, ma in seguito, grazie anche al consiglio di Davide, un amico di Trieste, ho cambiato totalmente rotta. Infatti Davide mi ha consigliato di passare per la strada delle fiabe tedesca: oltre che essere una strada bellissima, era un ottimo modo per ricordare mia cugina, che aveva scritto un libro di favole dedicato ai bambini, Storie per sogni d’oro.
Il viaggio prendeva così forma: passo San Gottardo, Zurigo, strada delle fiabe in Germania, Brema, Lubecca, Amburgo, Copenaghen, Stoccolma, Turku e poi su fino a Capo Nord. Per la parte finale del viaggio si è rivelato fondamentale il consiglio di Carlo, che aveva già raggiunto Capo Nord in bici: evita la Svezia e passa per la Finlandia, così trovi più centri abitati e riesci a trovare sempre ospitalità.
Ho così iniziato a preparare lo zaino. Viaggiando in modalità bikepacking e per di più senza tenda, dovevo portare con me il minimo essenziale. Nello zaino attaccato al sellino avevo una maglietta e un pantaloncino da bici di riserva, tre magliette, due mutande, due calzini, un kway, una giacchettina, una felpa, guanti, un pantalone lungo e copriscarpe da bici. Ho attaccato un’altra borsa sotto il telaio: qui ho messo due camere d’aria, powerbank, multi tool per bicicletta. Inoltre, portavo sulle spalle uno zainetto con dentro infradito, un piccolo drone e riserve alimentari per la giornata. Questo era dunque la mia lista delle cose necessarie per circa cinque settimane di viaggio!
La partenza del grande viaggio verso Capo Nord in bici è stata data il 29 giugno 2022. Con il mio amico Fabrizio ci siamo dati appuntamento alle 8.30: già dalla tappa 1 il leitmotiv è stato il ritardo. Infatti, siamo riusciti a partire solo alle 9.15! Il buon Fabrizio mi ha accompagnato per cinquanta chilometri, fino al confine con la Svizzera. La strada da Angera a Zenna per me è di casa ed è fantastica, in quanto corre lungo le sponde del lago Maggiore. Le prime sensazioni sono state miste: riuscivo a tenere una buona velocità, ma la testa mi diceva ‘che cavolo stai facendo?!’ Quando mi sono salutato con Fabrizio avevo la sensazione che raggiungere Capo Nord in bici era una follia. In particolare, i primi due giorni di viaggio erano molto faticosi: dovevo raggiungere il San Gottardo, a quota 2.100 metri.
Per scalare il San Gottardo dalla Svizzera italiana vi sono tre alternative: l’autostrada (vietata alle bici), la strada panoramica e la Tremola. L’ultima è sicuramente la più bella (ecco le info nel giro dei tre passi), ma è ripida e costellata da sanpietrini: la strada panoramica è stata la giusta scelta! In cima al San Gottardo ero già decisamente soddisfatto: avevo raggiunto il punto più alto del viaggio! Dal San Gottardo sono entrato così nella Svizzera tedesca con un ospite non gradito: un diluvio torrenziale! In discesa, dunque, sono andato pianissimo: ad un certo punto stavo pure entrando per sbaglio in autostrada, tanto era poca la visibilità!
Una volta finito il diluvio mi sono goduto i paesaggi svizzeri: il lago dei quattro cantoni, Zug e finalmente Zurigo! Qui in dettaglio tutte le info su questa prima parte di viaggio!
Da Zurigo la Germania dista solo 60 km. Il Paese teutonico mi ha accolto con piste ciclabili spettacolari: mi sono dimenticato immediatamente delle mini piste ciclabili italiane e pedalavo lungo tratte meravigliose, che sembravano autostrade. Ho raggiunto così Ulm, una splendida città che ospita il campanile più alto del mondo. Nel sud della Germania mi è spesso capitato di non pedalare mai sulle strade normali: le piste ciclabili sono diffuse in modo capillare e sono semplicemente perfette (non mancano nemmeno le indicazioni con le distanze alle città più vicine!). Ho così attraversato splendide cittadine come Aalen e soprattutto Rothenburg ober Tauber: quest’ultima è una splendida cittadina medievale e gli appassionati di videogames se la ricorderanno per essere la location di Monkey Island.
Continuando a pedalare verso nord ho potuto ammirare le ciclabili del fiume Meno e le città di Wurzburg, Karlstadt e Gemunden. Pedalare qui è una vera e propria meraviglia: le giornate di sole (e di caldo) mi hanno permesso di affrontare più di 600 km in soli quattro giorni. Prima di entrare nella cosiddetta strada delle fiabe ho dovuto attraversare un fiumiciattolo: gli organizzatissimi tedeschi hanno predisposto una sorta di carrucola e….io mi sono divertito ad attraversarlo!
A Melsungen sono così entrato nella strada delle fiabe: ho attraversato, infatti, tantissimi piccoli paesi famosi per essere la location dei racconti dei fratelli Grimm. Melsungen, Hann Munden, Hameln: paesi splendidi, ricchi di case colorate…uno spettacolo per gli occhi! La strada delle fiabe porta fino a Brema: qui mi aspettavano i musicanti, raccontati ancora una volta dai fratelli Grimm! Brema è una città molto carina: in particolare, il quartiere Schnoor è molto ben curato!
Ero ormai arrivato nel nord della Germania: ad Amburgo e Lubecca ho incontrato vari amici (Hella e Ivano: quest’ultimo, con due ulteriori amici mi ha accompagnato per una bellissima pedalata lungo il mar Baltico, grazie!) Il nord della Germania non è così perfetto per i ciclisti: le piste ciclabili sono meno curate, ma sono comunque presenti in abbondanza!
Da Lubecca ho così raggiunto Puttgarden: dopo circa 1200 km il mio viaggio in Germania era completato! Tutte le tappe in dettaglio sono disponibili sempre sul mio blog, qui!
Da Puttgarden un traghetto di 45 minuti porta a Rodby, in Danimarca. Mi sono accorto subito di una grande differenza: i prezzi! Tutto costava di più: il cibo (sia al ristorante sia al supermercato), le birre, il dormire…e l’assenza di ciclabili! Quest’ultima parte, però, cambia radicalmente a Copenaghen: la capitale danese è un gioiello e ospita una rete di piste ciclabili eccellente! L’arrivo a Copenaghen mi ha inorgoglito: avevo già pedalato circa 1600 km e le gambe giravano ancora bene!
Dopo un giorno di riposo nella capitale danese, ben sfruttato per bere dell’ottima birra Mikkeller, comprare un paio di mutande (un paio perso per strada) e analizzare il percorso scandinavo, sono ripartito verso nord: Helsingor, con il suo castello di Amleto, ha rappresentato la fine della pedalata danese.
Infatti, un traghetto di venti minuti mi ha portato ad Helsingborg, Svezia! Da qui è iniziata ad essere ben chiara la sensazione di pedalare in terre scandinave: boschi, rettilinei interminabili e…ospitalità molto ridotta! Una volta entrato in Svezia ho dovuto cambiare radicalmente l’organizzazione: fino alla Danimarca prenotavo da dormire il giorno stesso ma, una volta entrato in Svezia, mi sono accorto che dovevo prenotare le strutture ricettive con qualche giorno d’anticipo. Tra queste spicca sicuramente il meraviglioso camping di Markaryd!
Da Helsingborg a Stoccolma ci sono circa 500 km di strada: ho attraversato alcune città abbastanza grandi come Jonkoping, Linkoping, Norrkoping, Nykoping e alcuni splendidi paesini turistici come Granna. A Nykoping la proprietaria dell’Airbnb mi ha consigliato di fare una deviazione: passando per Skanssundet avrei percorso 15 km in più ma avrei visto laghi da cartolina…consiglio molto apprezzato!
A Stoccolma ho rivisto Olesya e mi sono salutato con Pietro Franzese: col grande youtuber – ciclista abbiamo condiviso questa parte del viaggio, in quanto anche lui stava pedalando verso Capo Nord, ma con una bici con scatto fisso!
Tutte le tappe sono disponibili in dettaglio qui!
Dalla splendida capitale svedese ho preso un traghetto verso Turku. Qui ho conosciuto Matteo (anche lui pedalava verso Capo Nord) e tre matti argentini che pedalavano verso il Qatar, con la speranza di vedere Messi alzare la Coppa al cielo. Il traghetto è lungo dieci ore e ho avuto il tempo necessario per organizzare il resto del viaggio (prenotazioni, warmshowers, couchsurfing) e apprezzare dal vivo il famoso karaoke finlandese!
I primi chilometri in terra finlandese non mi sono piaciuti: ho pedalato, infatti, lungo la E8, una strada trafficata. La Germania sembrava un lontano ricordo! Anche i pranzi tedeschi erano oramai un ricordo: in Finlandia ho mangiato quasi sempre nei parcheggi dei supermercati (pranzi a base di cracker Tuc e salmone, con aggiunta di fragole, lamponi e mirtilli). Quando mi allontanavo dalla E8, però, la Finlandia si rivelava molto bella: Rauma, Yitteri, Kristinestad, Raahe… non mancano le belle cittadine! Ho avuto anche la fortuna di conoscere altri cicloviaggiatori impegnati in lunghe trasferte e ospiti warmshower e couchsurfing eccellenti (a Vaasa ho avuto l’opportunità di fare l’accoppiata sauna + bagno nel mar Baltico e a Nykarleby ho potuto assaggiare dell’ottima birra fatta in casa).
Oulu è stata l’ultima città grande del viaggio: infatti, dopo circa sessanta chilometri ero entrato in Lapponia, con felicità alle stelle! Ho festeggiato l’ingresso nella terra lappone con un bel bagno nel fiume Tornio e un’altra sauna: anche in questo caso l’ospitalità di un ragazzo di warmshowers è stata molto gradita! In Lapponia le distanze sono enormi: tra un paese e l’altro vi sono 50 e passa chilometri di distanza, quindi ho dovuto organizzarmi anche per il cibo della giornata. In particolare, l’ultima tappa finlandese è stata molto tosta: da Muonio ho pedalato per 157 km fino a Kautokeino con 10 gradi centigradi e vento contrario.
A Kautokeino ero dunque entrato nell’ultimo Paese del viaggio, la Norvegia (tappe in dettaglio!) La tappa da Kautokeino ad Alta è stata veramente spettacolare: fiumi, laghi, la cascata Pike Foss…una delizia per gli occhi! Anche in questa tappa ho trovato un ciclista italiano, Paolo, alle prese con il viaggio Italia – Capo Nord – Italia. Alta è una cittadina interessante per due motivi: ospita la Northern Lights Cathedral e un museo a cielo aperto dedicato alle scritture su roccia preistoriche (molto belle tutte e due!)
Negli ultimi due giorni di pedalata ho incontrato tantissime persone: su tutte spicca Maurizio che, grazie alla sua forza incredibile e al supporto di Lilli, ha raggiunto Capo Nord con la sua handbike (questa è la pagina Instagram della sua associazione, massima stima!)
Le ultime due tappe sono state veramente toste: il dislivello è impegnativo e ho dovuto attraversare quattro tunnel. Uno di questi, il Nordkapp tunnel, porta fino a 212 metri sotto il livello del mare: in discesa fa freddo e in salita si fa fatica, sette chilometri infernali! Per fortuna, ho incontrato tantissime splendide renne!
Domenica 31 luglio 2022, verso le 20, ho raggiunto così Capo Nord! La soddisfazione di aver raggiunto questo posto è impossibile da descrivere: Capo Nord sembrava un sogno irrealizzabile e, invece, è stato raggiunto! Vedere, inoltre, il sole di mezzanotte da lassù è stata la tipica ciliegina sulla torta!
Parlo più approfonditamente di Capo Nord in un apposito post.
6 Agosto, 2022