Questo post è dedicato esclusivamente a cosa vedere a Petra, una delle sette meraviglie del mondo moderno. Petra è un gioiello e merita veramente tanto tempo per apprezzarla appieno. Il sito archeologico di Petra si trova in Giordania, a circa 200 km di distanza dalla capitale Amman. Si trova ad un’altitudine compresa tra 800 e 1400 metri. Le sue origini risalgono al I secolo A.C., ed il sito è veramente immenso.
Petra fa parte meritatamente delle sette meraviglie del mondo moderno: tra tutte e sette per me si piazza sicuramente sul podio!
Ho visitato Petra due volte. La prima volta, durante il viaggio in Giordania del 2015, ho visitato il centro archeologico per una giornata e mezza. La seconda volta, dopo le immersioni ad Aqaba del 2021, ho fatto un trekking meraviglioso di 20 km all’interno del centro archeologico.
Dopo aver pagato l’entrata (oppure fatto vedere il Jordan Pass) al centro visitatori, si cammina per circa 1,5 km prima di imboccare il Siq, la prima meraviglia di Petra. Questa gola stretta lunga un chilometro è veramente uno spettacolo: è una naturale apertura nella roccia e porta direttamente al Tesoro. L’effetto visivo della facciata del Tesoro che spicca tra le rocce del Siq lascia senza parole!
Finito il Siq, il Tesoro si apre agli occhi dei turisti in tutta la sua bellezza. La sua facciata è alta 40 metri ed è decorata con capitelli corinzi: probabilmente questo monumento aveva funzioni funerarie, e dovrebbe risalire al primo secolo A.C. Poco dopo il Tesoro si trova il Teatro, che venne ricostruito interamente nella roccia dai Romani: poteva contenere 4000 spettatori!
Praticamente di fronte al Teatro è possibile ammirare le tombe reali, che risalgono al primo secolo A.C. e sono scavate nella roccia.
Dalle tombe reali si sale, compiendo un dislivello di circa 200 metri (quasi tutto scalinato), al primo punto panoramico: l’ Al – Khubtha Trail porta fino ad una terrazza panoramica che permette di vedere il Teatro dall’alto. Per vedere il panorama bisogna entrare in una sorta di bar gestito dai beduini: la vista dall’alto vale assolutamente la consumazione obbligatoria!
Si ritorna indietro dallo stesso sentiero, che offre vedute splendide sul teatro e sulla strada colonnata.
Una volta arrivati al Teatro si gira a destra, verso l’Altare del Sacrificio. Anche in questo caso il dislivello è di circa 150 metri, ed ancora una volta è tutto scalinato.
In questo punto venivano svolte importanti cerimonie religiose: è possibile ammirare un altro splendido panorama sul centro archeologico di Petra, in particolare sulle tombe reali. Il trekking prosegue per il sentiero Wadi el Farasa, che passa vicino alla tomba del soldato romano e che permette di vedere il Grande Tempio dall’alto. Il sentiero finisce al castello della ragazza, che si erge maestoso anche grazie alla sua forma squadrata.
Anche questo trekking entra di diritto tra le cose da fare a Petra!
Poco dopo il castello della ragazza c’è un ristorante stile occidentale: da qui inizia l’ultima scalata della giornata, che porta al monastero. In questo caso il dislivello raggiunge i 200 metri e, ancora una volta, è tutto a scale! Il monastero è uno dei siti più grandi di Petra: misura quasi 50 metri in altezza e in larghezza. Prende il nome di monastero perché fu usato dai Cristiani come cappella: furono anche scolpite delle croci nella parete posteriore.
Una volta ritornati in basso si cammina lungo la strada delle colonne, che fu ristrutturata durante l’occupazione romana. La strada delle colonne, con il grande tempio alla sua destra, porta direttamente alle tombe reali, al Teatro ed al Tesoro: da qui si riprende il siq e si torna all’uscita.
Il periodo migliore per visitare Petra va da metà marzo a fine aprile e da metà settembre a metà novembre. Le temperature autunnali e primaverili, infatti, difficilmente superano i trenta gradi centigradi e rendono piacevole la camminata. D’estate, invece, è lecito aspettarsi temperature tra i 35 e i 40 gradi.
Il clima di Petra è generalmente secco, ma in inverno, soprattutto tra dicembre e gennaio, possono esserci acquazzoni. Queste calamità meteorologiche possono addirittura far chiudere il centro archeologico.
5 Novembre, 2021