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La Germania in bici: un paradiso verso Capo Nord!

La Germania in bici: un paradiso verso Capo Nord!

La Germania in bici è stata la naturale prosecuzione delle prime due tappe italo – svizzere. Capo Nord era ancora ben lontana e le prime due tappe che mi hanno portato a Zurigo sono finite con un acquazzone totale. Il morale della mono-truppa era dunque basso e la domanda che girava in testa era sempre la stessa ‘ma chi me lo fa fare?’

Inoltre, il meteo parlava chiaro: fino alle 12 acqua, freddo e vento! La tappa elvetico – tedesca sarebbe stata corta, quindi mi potevo godere un po’ di pausa. Dopo aver lasciato l’appartamento di Christina, ho visitato il centro di Zurigo e ho bevuto un caffè con Sabino, che grazie a Facebook aveva iniziato a conoscere il mio piano di viaggio verso Capo Nord. Fare due chiacchiere di viaggio con un italiano in terra straniera sono sempre un piacere!

La Germania in bici: ingresso a Radolfzell

Verso le 13 sono dunque partito verso la Germania. La terza tappa avrebbe dovuto essere l’esordio delle mie esperienze con Warmshowers, app dedicata all’ospitalità ai ciclisti, ma il tedesco di Radolfzell all’ultimo momento non fu in grado di ospitarmi.

Il saluto alla Svizzera fu commovente. Abituato a pedalare in un Paese ciclisticamente retrogrado come l’Italia, guidare la mia Hispanica attraverso piccoli paesini e lungo piste ciclabili perfette è stato veramente un sogno! Winterthur è stata l’ultima grande città tedesca attraversata. Al 55esimo chilometro di giornata una bella scritta ZOLL mi ha fa fatto capire che ero pronto ad entrare in Germania!

La dogana di Radolfzell mi ha catapultato agli anni ’80: mi dava, infatti, l’idea di cimelio storico e, soprattutto, mi ha ricordato quanto siamo fortunati di fare un viaggio del genere senza visti e senza permessi, cosa che solo 40 anni fa sarebbe stata complicata.

Radolfzell, dunque, è stata la prima città tedesca conosciuta: placidamente posizionata sul lago di Costanza, ha un centro storico molto carino adatto a prendere la prima birra tedesca del viaggio.

Essendo saltata l’opzione Warmshowers, mi sono buttato sul classico Booking.com: ho allungato la tappa di una quindicina di chilometri e sono arrivato a Stokach dopo 87 chilometri, dove ho conosciuto altri ciclisti viaggiatori che avevano come obiettivo Santiago di Compostela (sarà un mio futuro obiettivo di viaggio? Ai posteri l’ardua sentenza!)

 

La Germania in bici: da Stokach a Ulm

Da Stokach mi sono messo in marcia alle 10: decisamente più dignitoso rispetto alle 13 del giorno prima! La Germania in bici non mi ha accolto benissimo: infatti, nei primi chilometri non ho trovato molte piste ciclabili e nella, seppur bella, Mengen, non ho trovato la pasticceria tanto desiderata ma bensì il primo currywurst. Finalmente, però, i centri abitati si sono fatti sempre più diradati e le campagne sempre più ampie: il mio buon drone Zeppelin 3 ha immortalato dall’alto piste ciclabili che in Italia ci possiamo solo sognare!

Sono arrivato così a Ulm dopo circa 112 chilometri. Ho potuto visitare il suo Duomo, che ospita il campanile più alto al mondo (ben 162 metri!) La cena è stata ancora una volta tipica: indiano e masala vindaloo!

 

La Germania in bici: Rothenburg e Monkey Island

Ho lasciato Ulm in condizioni meravigliose: sole, niente vento, temperatura gradevole, pista ciclabile col Danubio sulla destra. Un paradiso! Chi dice che la Germania in bici è fantastica, beh, ha ragione! La velocità media, infatti, è stata incredibilmente alta: mai mi sarei aspettato di arrivare fino ad Aalen veleggiando spesso e volentieri sopra i 30 km/h.

Aalen è un’altra bella città della Germania del sud e, come il giorno prima, ho potuto apprezzare qualcosa di locale: spaghetti aglio e olio cucinati (ottimamente) da un croato che aveva vissuto per anni a Jesolo. Mentre mangiavo il mio spaghetto, due italiani espatriati da parecchi anni si sono incuriositi del mio viaggio: dopo pochi secondi, però, il discorso è inevitabilmente virato verso discorsi di una certa profondità. Mai avrei pensato di pedalare senza grossi problemi 147 chilometri al quarto giorno di viaggio: Rothenburg ob der Tauber era raggiunta! Questa piccola cittadina medievale è una vera e propria chicca: gli amanti dei videogiochi forse se la ricorderanno per Monkey Island, in quanto Guybrush Threepwood cercava il suo amato grog in questo fantastico paese!

 

La Germania in bici: la strada delle fiabe

Lasciare Rothenburg è stato veramente difficile, tanta è la bellezza della cittadina. Inoltre, partire e vedere che mancano 170 chilometri all’arrivo è stata una bella batosta per il morale! Dopo il Danubio, stavolta toccava al Meno accompagnarmi: le piste ciclabili tedesche si sono rivelate ancora una volta fantastiche! Inoltre, alcune città come Wurzburg mi sorpresero per la loro bellezza: era ormai chiaro che stavo per entrare nella strada delle fiabe! Infatti, questo viaggio aveva una speciale dedica: mia cugina, morta prematuramente, aveva scritto un libro dedicato alle favole per i bambini. E’ stato bello ricordarla attraversando i paesi resi famosi dalle favole dei fratelli Grimm!

Dopo 140 chilometri di pedalata mi decisi a prenotare l’albergo per la notte: riuscii a prenotare l’ultima stanza disponibile a Fulda! Di questa città non ho un gran ricordo, anche perché avevo concordato l’orario di arrivo con un ristorante sardo ma, nonostante il mio arrivo in anticipo, scoprii che la cucina era già chiusa. Comunque, ero soddisfatto dei miei 170 chilometri giornalieri!

La settima tappa iniziò ancora una volta con una cosa che contraddistingue la Germania in bici: la pianura! Ad un certo punto il Garmin mi ha segnalato di lasciare la strada principale per immettermi in una ciclabile stretta. In fondo, vedevo un fiumiciattolo e mi chiedevo: e questo come si attraversa? Incredibilmente, c’era una sorta di carrucola: ci salii con la bici e, a forza di braccia, arrivai all’altra sponda del fiume (video su YouTube!) Questa tappa mi permise di conoscere altre tipiche cittadine fatate: Meislingen e Hann Munden. Nella prima, in particolare, mangiai ancora una volta un piatto tipico tedesco: la pizza! Il proprietario, incredibilmente, conosceva benissimo Angera, il paese dove sono nato, in quanto ha vissuto per molti anni a cinque chilometri di distanza: il mondo è piccolo!

Hann Munden, raggiunta dopo 156 chilometri, si è rivelata un altro gioiello. Il centro è una vera e propria bomboniera: in questo caso ho potuto mangiare veramente tedesco, con un eccellente stinco e varie birre. Infatti, durante la cena un ragazzo tedesco mi si avvicinò per chiedere informazioni sul mio viaggio: era sorpreso dal mio programma e, soprattutto, dal fatto che ancora non ero minimamente certo della riuscita del progetto.

 

La Germania in bici: la Weser

Lasciai Hann Munden con l’ennesima torta alle fragole (di cui avrei sentito fortemente la mancanza nelle tappe scandinave). Il planning della giornata era più o meno lo stesso di sempre: pista ciclabile immensa, pianura, fiume di lato (in questo caso si trattava della Weser). Sylwia, una giornalista tedesca, venne a conoscenza del mio viaggio e mi contattò: voleva conoscere il pensiero di un italiano sulla sua zona, ed ecco dunque la mia intervista!

Qual è dunque il pensiero di un italiano che va in Germania in bici? Meraviglia, stupore, bellezza. I paesaggi sono sempre belli, sia dal punto di vista naturalistico sia dal punto di vista umanistico. Nei giorni in Germania sono stato sempre accolto dalla popolazione locale e, soprattutto, sempre al sicuro. Le piste ciclabili sono un vero e proprio paradiso e vengono usate da famiglie intere. Lungo la Wiese ho incontrato vari bambini con i genitori: lascia speranza per il futuro!

Inoltre, anche in questa giornata ho avuto la chance di visitare paesi bellissimi come Hameln e Minden. Gli ultimi chilometri della giornata sono stati ancora lungo la Weser. Avevo visto un ciclista con un buon ritmo e speravo di rubargli un po’ di scia. Una volta raggiunto, però, il ciclista si è messo di fianco: niente scia, ma chiacchierata per 25 km! L’arrivo nella minuscola Petershagen è stato meraviglioso. Infatti, mi sono fermato a dormire in un hotel nel bel mezzo del nulla: relax, stinco e birre, cos’altro chiedere dopo 171 km? Gasthof Bad Hopfenberg è stato, dunque, uno dei posti preferiti del mio viaggio in Germania in bici!

 

La Germania in bici: Brema e Amburgo

Le tre tappe precedenti sono state intenzionalmente più lunghe in quanto il meteo per la tappa di Brema era inclemente. Infatti, sono passato dai 30 gradi a 14, accompagnate da vento e pioggia. La tappa è stata quindi abbastanza breve: i 92 chilometri mi hanno portato alla prima esperienza di Warmshowers!

Ho mangiato a casa di una coppia di israeliani, che mi hanno cucinato anche un ottimo pasto con le lenticchie. In seguito, ho visitato il centro di Brema: non mancano le statue dedicate ai Musicanti di Brema! Bellissima, inoltre, la parte della città chiamata Schnoor.

Anche la tappa di Amburgo, lunga 108 chilometri, si è rivelata pessima dal punto di vista climatico. Inoltre, la parte da Brema ad Amburgo è poco interessante. La stessa cosa, però, non vale della città hanseatica: ho dormito a casa di Hella, un’altra amica conosciuta su Couchsurfing anni fa, e pedalare per la seconda città più grande della Germania con una guida locale è una cosa che vale tantissimo!

 

La Germania in bici: Lubecca e il traghetto per la Danimarca

Il sabato avrei potuto raggiungere già la Danimarca, ma la tappa sarebbe stata lunga e faticosa. Vidi che nel bel mezzo della strada tra Amburgo e Copenaghen si trova Lubecca. Questa città per me è un ricordo meraviglioso: atterrai qui l’8 luglio 2006, ed il giorno dopo andai a Berlino allo stadio a vedere Cannavaro alzare la Coppa.

A Lubecca, raggiunta dopo facili 61 chilometri (la tappa più breve di tutto il giro fino a Capo Nord), inoltre, mi trovai con Ivano, un amico storico, accompagnato da altri due amici. Classico stinco e birre per festeggiare l’incontro ed i 1000 chilometri di viaggio ormai ampiamente superati!

Il giorno dopo siamo dunque partiti in quattro in bici, direzione nord. Abbiamo potuto ammirare la bellezza del mar Baltico, con delle case splendide lungomare. Apprezzai tantissimo la compagnia dei tre amici: dopo 35 chilometri, però, ci salutammo, non prima di aver preso un’altra birra tedesca, bevuta nella bella cittadina di Neustadt.

Nel tratto che mi ha portato al battello verso la Danimarca ho conosciuto altri cicloviaggiatori. Tra i ricordi spicca una madre irlandese con i figli minorenni: voleva far conoscere loro la bellezza del turismo lento! Salutai con dispiacere la Germania: i currywurst, le torte alle fragole, gli stinchi, le birre a basso prezzo sarebbero stato solo un ricordo in terra scandinava!

A Puttingen, dunque, salutai la Germania: l’ultima meravigliosa tappa tedesca è stata lunga 100 chilometri. Ora mi aspettava un traghetto di 45 minuti: la Danimarca era ormai vicina!

 

INFORMAZIONI UTILI SULLA GERMANIA IN BICI

 

  • La Germania in bici in numeri freddi: 1165 km e 5100 metri di dislivello. Basta questo per capire che la maggior parte del viaggio è stata in pianura! Tra tutti i posti visitati, voto Rothenburg ob der Tauber come il posto più bello visitato!

 

  • Ho dormito spesso in Hotel e Guesthouse e mi sono trovato sempre bene. Cito dunque: Zum Goldenen Ochsen a Stokach, Gasthof Bad Hopfenberg a Petershagen, Hotel Wakenitzblick a Lubecca.

 

  • Il bere e mangiare spesso coincidevano! Ho mangiato benissimo, bevendo delle ottime birre a Ratsbrauhaus a Hann Munden, Brauberger zur Lubeck, Kluvers Brauhaus a Neustadt. I ristoranti più puri, ottimi, sono stati: Himalayan Restaurant a Ulm, Pizzeria Rauchfang ad Aalen, Pizzeria Reginella a Melsungen, Hatari ad AmburgoLe birrerie tipiche eccellenti, invece, sono state Barfusser Hausbrauerei ad Ulm, Landwehr – Brau au Turm a Rothenburg,

 

  • Tra i vari bar dove rifocillarsi spiccano Gatstatte zur Fischerhutte (trenta chilometri prima di Ulm, nel bel mezzo di una pista ciclabile), Konditorei Mengel ad Hann Munden, Backerei Gilbert a Zeven, Backerei Tackmann a Bad Oldesloe.

 

  • Ho trovato i prezzi delle camere d’albergo generalmente alti (spiccano i 90 euro di Ulm). Il cibo, invece, ha prezzi modici. Nota di merito alle torte alle fragole che costano poco più di due euro e alle birre più economiche rispetto all’Italia.

 

  • Ho attraversato la Germania in bici in sette giorni ad inizio luglio. Ho trovato un caldo anomalo nel sud della Germania, mentre ho trovato un più caratteristico maltempo (e vento spesso contro) tra Brema ed Amburgo.

 

  • Ho preparato le mie tracce su Komoot. Spesso, però, le ho cambiate in corso d’opera prediligendo le meravigliose piste ciclabili. Non ho mai avuto sensazione di pericolo!

 

  • Oltre agli alberghi, è stato ottimo l’utilizzo di Couchsurfing e Warmshowers: mi hanno permesso di risparmiare il costo dell’albergo.

 

 

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Andrea, un viaggiatore da lungo tempo con una grande passione per trekking, bici e diving! Su travelsbeer.com potrete trovare tutte le informazioni e gli itinerari di viaggio scritti da Andrea: cinque continenti e tante vette conquistate intorno al mondo!

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