In questo post descrivo il mio viaggio in Giordania nel settembre 2015: eravamo io ed il mio amico Gaddo. Questo viaggio si sarebbe dimostrato un perfetto ponte tra i viaggi in Turchia nel 2014 e in Iran nel 2016.
Prima di andare in Giordania, abbiamo prenotato il Jordan Pass: questo pass include il visto, due giorni di visita a Petra e l’ingresso ad altri monumenti, tra cui spicca Jerash. Abbiamo pagato 75 USD per il Jordan Pass Explorer: sommando il visto ai vari ingressi abbiamo risparmiato sia tempo (saltando le file agli ingressi) sia denaro.
Il primo giorno ho visitato in solitaria Amman, la sua cittadella ed il suo teatro romano.
Il secondo giorno, con un taxi sono andato prima a Jerash e poi a Umm Qais. Jerash è una meravigliosa città romana, ed è perfettamente conservata: camminare nel foro di Jerash è decisamente una bella esperienza! Anche Umm Quais è un’antica cittadella romana: qui, però, i segni del tempo si sono fatti più sentire ed è purtroppo meno conservata.
Il terzo giorno è arrivato Gaddo. Come prima cosa abbiamo lasciato Amman di prima mattina con un taxi. La prima fermata è stata Madaba, dove abbiamo visitato la Chiesa di S. Giorgio, famosa per un meraviglioso mosaico bizantino che rappresenta la Mappa di Madaba, che rappresenta fedelmente la città di Gerusalemme.
Da qui siamo ripartiti verso il Mar Morto. La strada che porta da Madaba ai 430 metri sotto il livello del mare del Mar Morto è veramente meravigliosa. Una volta arrivati a livello del mare (o meglio 430 metri sotto il livello del mare) ci siamo buttati in questo lago iper salinico, che è la depressione più bassa del mondo. Siamo stati ammollo per circa 30 minuti: la sensazione di restare sempre a galla è stata veramente incredibile. Ci siamo sciacquati ‘alla buona’ (non abbiamo usato nessun resort) e siamo ripartiti, sempre con il taxi.
Nel pomeriggio abbiamo visitato Kerak, un castello del XII secolo che offre begli scorci panoramici e che viene raggiunto con la Kings Highway, la più bella delle tre arterie giordane. Dopo una lunghissima giornata siamo arrivati a Petra, dove abbiamo dormito al Seven Wonders Bedouin Camp.
Petra! Il chilometro e 200 metri del Siiq (un bel canyon) è stata una lunga attesa prima di raggiungere il Tesoro, che finalmente si è mostrato a noi in tutta la sua meravigliosa bellezza.
Nel settembre 2015 il turismo era ai suoi minimi storici: questo ha fatto sì che spesso ci siamo trovati ad essere gli unici turisti. Abbiamo camminato fino all’Altare del Sacrificio (questa camminata è lunga circa due ore) da dove è possibile vedere perfettamente le antiche tombe. Dall’altare siamo scesi fino alle tombe: dopo aver mangiato in un ristorantino alla fine del Colonnato, siamo saliti fino al Monastero.
Per raggiungere questo meraviglioso monumento abbiamo dovuto salire circa 800 scalini, e la vista ne vale assolutamente tutta la fatica. Dal monastero siamo tornati all’entrata esattamente all’ora del tramonto. Abbiamo percorso 26 km, restando nel sito archeologico per circa 10 ore.
La mattina dopo abbiamo camminato prima per Little Petra (che, a differenza di Petra, non è un luogo funerario ma bensì un luogo che serviva come punto d’appoggio per i commercianti della Via della Seta) ed in seguito siamo saliti al famoso punto panoramico che dà sul tesoro. Per arrivare a questo punto sono necessari circa 40 minuti di cammino, ed è possibile ‘noleggiare’ qualche asino per diminuire lo sforzo fisico.
Arrivati al punto panoramico, abbiamo conosciuto Francesca, una ragazza italiana che ci ha consigliato la guida Zidane di Bedouin Experience per visitare il deserto del Wadi Rum, la nostra prossima destinazione. Approfondisco la visita di Petra in questo post!
Siamo arrivati al Wadi Rum con l’ennesimo taxi di questo viaggio. Qui abbiamo conosciuto Zidane, che ci ha portato a vedere alcune rocce molto particolari (come ad esempio Jalal Bridge) Abbiamo anche fatto sandboard: molto divertente! La nottata nel deserto è stata meravigliosa, con cibo squisito e notte stellata.
Zidane ci ha organizzato un taxi per arrivaread Aqaba. Lo snorkelling è molto bello (sempre di mar Rosso si tratta!) ma la città non è un granché. Da qui, siamo tornati direttamente all’aeroporto di Amman con un taxi: il nostro viaggio in Giordania era finito.
Update su Aqaba. Sono tornato in questa cittadina per fare immersioni. Confermo le sensazioni: città poco interessante, ma il diving è ottimo! In particolare, è possibile ammirare dei bei coralli (dove ho visto la fantastica ‘Spanish dancer’, un mollusco che si muove con le sembianze di una ballerina spagnola), un aereo, un carrarmato ed il Cedar Pride, una gigantesca imbarcazione. Tutte e tre questi mezzi furono affondati a pochi metri dalla costa per decisione del governo giordano: una sorta di regalo per i diver!
Consiglio Khubza & Seneya per mangiare, Aqaba Adventure divers per dormire e fare diving (si trovano a South Beach, a 10 km dal centro) e Rovers Return per bere una birra!
Siamo stati nel 2015, quindi ci siamo mossi prevalentemente in taxi essendo un periodo con poco turismo. Sono tornato nel 2021 per fare immersioni ad Aqaba e visitare di nuovo Petra: i prezzi sono comunque ancora bassi. Per spostarmi da Aqaba a Petra ho preso un taxi, al costo di 40 dinari (48 euro)
Per entrare in Giordania servono passaporto, tampone molecolare (al massimo 72 ore prima della partenza), assicurazione di viaggio. Per il rientro in Italia serve un altro tampone (fatto direttamente in hotel, al costo di 28 dinari, al massimo 48 ore prima della partenza), il green pass e la dichiarazione EU – PLF. Sono entrato ed uscito da Aqaba, che, essendo un’entità autonoma, non richiede il visto. Consiglio ovviamente di controllare le informazioni aggiornate su viaggiare sicuri.
Il mio podio delle bellezze del viaggio in Giordania è formato da Petra, Jerash e dal Mar Morto
Il periodo migliore è nei mesi primaverili o autunnali, quando le temperature non sono troppo elevate. Una settimana mi sembra un ottimo compromesso: con 9 giorni si può aggiungere la riserva Dana.
16 Settembre, 2015